Possono esserci vari motivi per i quali i napoletani stasera non sono venuti al concerto di Marco Parente. Sembra non esserci molta curiosità verso la musica live, oggi, e si va in massa a vedere soltanto i divetti che pasano su mtv, youtube e facebook. Comunque sia, al Duel eravamo pochissimi.
Lo show era il pretesto per presentare il nuovo recentissimo album intitolato La Riproduzione dei Fiori, e in effetti Parente, coi quattro musicisti che lo affiancano sul palco, esegue le nuove canzoni nell’ordine con cui sono sull’album, aggiungendovi varie sue perline del passato.
Attivo dalla metà degli anni 90, il cantautore fiorentino – nato però a Napoli – ha pubblicato prima di questo 5 dischi più un live, un DVD, e un disco a nome Proiettili Buoni, in coppia con Paolo Benvegnù, alternando periodi più pop a fasi più sperimentali. Ebbene, La Riproduzione dei Fiori è un disco molto accessibile, con belle canzoni di cantautorato moderno italiano, rock e melodia, testi acuti e poetici, e infine quella voce notevolissima che alla fine degli anni 90 gli valse il soprannome di: Jeff Buckley italiano.
Stasera Marco Parente ci scherza, sul poco pubblico presente, ma quando dice: “pochi ma buoni”, in realtà dice giusto, perché la piccola delegazione gli tributa il massimo dell’accoglienza che può fare.
Il concerto inizia con ‘Il Diavolaccio’, che ricorda il cantautorato tradizionale di Ivano Fossati, e che sorprende con una scelta affilatissima delle parole, e poi tocca alla cristallina ‘La Riproduzione dei Fiori’, tipico esempio di brano vocalmente difficile, che non tutti possono cantare ma Parente può, destinato a divenire un altro suo piccolo classico, e ‘C’era una Stessa Volta’, rock trattenuto e bastardo, intelligente e teso, in cui si riconosce lo stile più tipico dell’autore.
Il disconuovo è in effetti un lavoro equilibratissimo, maturo, liberato da certi eccessi sperimentali, naif e minimali degli album gemelli Neve e Ridens. Belle anche le nuove ‘Bad Man’, ‘L’Omino Patologico’ e ‘Il Diavolo al Mercato’, malgrado il momento più suggestivo dell’esibizione sarà ‘Sempre’, brano i cui archi sono stati scritti da Robert Kirby, collaboratore di Nick Drake scomparso di recente.
Qualche brano del passato non poteva mancare, e così c’è ‘Farfalla Pensante’ e ‘Neve Ridens’, e speriamo di rivedere presto a Napoli Marco Parente, e di non essere mai più così pochi.
leggi l’intervista del 2005 www.freakout-online.com/interviste.aspx?idintervista=48leggi Pillole Buone 2003 www.freakout-online.com/demo.aspx?iddemo=656leggi live a Napoli 2005 www.freakout-online.com/onstage.aspx?idonstage=204leggi di Neve Ridens 2006 www.freakout-online.com/primopiano.aspx?idprimopiano=35
Autore: Fausto Turi
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