I Trenincorsa sono una delle migliori band italiane della scena combat folk, purtroppo ancora troppo poco conosciute. Attivi dal 2001, tornano metaforicamente sulle scene (perché di fatto non le hanno mai abbandonate) col loro quarto lavoro “Verso casa”.
Un album che non si discosta troppo dagli altri ma è una conferma del valore e del talento della band, che stavolta si avvale anche di collaborazioni illustri, come quella con Erriquez della Bandabardò e del grande Tonino Carotone.
Al livello di sound, non c’è una grandissima differenza con gli altri album, sarà perché le sonorità dei Trenincorsa, sempre sospese tra ska, reggae e ritmi latini, sono grossomodo sempre le medesime. Ma questo non è che un dettaglio, perché “Verso casa” è un prodotto veramente valido, apprezzabile sia dagli amanti del genere che dai neofiti.
Tra le canzoni, spiccano “Il trapezista”, trascinata dall’inconfondibile voce di Carotone, che da veramente il meglio di sé. Poi c’è “La girandula”, in collaborazione con Davide Van Der Sfroos; il sottotitolo della canzone è “non è un reggae”, anche se la melodia fa pensare a certi vecchi pezzi dei Sud Sound System, interpretati però in chiave lombarda. Non si può non citare “Latin Giò”, in cui compare il già citato Erriquez, un brano un po’ triste dal ritmo piacevolmente gitano.
Niente da eccepire anche al livello tecnico, perchè la band se la cava alla grande, forte anche di una vastissima esperienza live. Peccato che il folk in Italia non sia un genere troppo fortunato e che pochi potranno apprezzare realmente questo bel disco.
Autore: Veronica S. Valli