Il quinto lavoro discografico di Tony Borlotti e i suoi Flauers è un EP in vinile pubblicato dall’etichetta Discos Jaguar di Valencia con una bella e tipica copertina in stile anni 60, contenente quattro brani che ci mostrano lo stato di forma smagliante della band salernitana, da anni ai vertici, per considerazione e seguito, del sixties rock’n’roll italiano contemporaneo. In Aperitivo da Tony la band, formata da Tony Borlotti (voce), Michelangelo Coppola (chitarra), Gabriele D’Antonio (organo, farfisa), Johnny Dago (basso) e Vincenzo Criscuolo (batteria) si esprime sul proprio terreno preferito, ossia il beat di metà anni 60, privilegiandone l’interpretazione che ne davano all’epoca i gruppi italiani, sempre sospesa tra ingenuo romanticismo, sana malizia ed una vitalità incontenibile che non era tuttavia l’inconcludente nevrosi ed isteria del mondo giovanile contemporaneo, frutto di solitudini ansie e paure indotte da uno stile di vita consumistico; quella di cui cantano i Flauers è una società non priva di contraddizioni e debolezze ma più sana, che non ha ancora perduto l’innocenza, che sa trovare le proprie motivazioni e perché no le proprie illusioni.
‘Non ho Colpa‘ è una cover di Pino Donaggio, ed in questa scatenata versione west coast – altro taglio che appartiene molto ai Flauers, come verificato nei loro live che in quanto a volume e ritmi sfiorano l’heavy psychedelia – viene sottolineato maggiormente il risvolto giocoso, l’arrampicarsi sugli specchi del protagonista fedifrago, in un gioco delle parti maschile femminile che si perpetua in eterno, cui fa seguito invece la sincerità senza mezzi termini di ‘Anna‘, infiorettamento fuzz+farfisa firmato da Gabriele D’Antonio come anche il quasi strumentale lounge intitolato ‘Aperitivo da Tony’. Seconda cover contenuta nel vinile è ‘Droga‘, adattamento italiano del 1964 di Don Backy e i Fuggiaschi del brano rhythm’n’blues ‘I’ m Gonna Get You’ di Cliff Richard & the Shadows, qui caricata d’enfasi nuggets e ritmo sixties r’n’r per scatenarsi nei live, scegliendo come modello appunto la versione italiana, più ruvida, del 1964.
Altro centro, dunque, per Tony Borlotti e i suoi Flauers, il cui repertorio sixties r’n’r si arricchisce ulteriormente con questi quattro brani che ne mostrano tanti aspetti, dai più delicati ai più sostenuti.
http://www.tonyborlottieisuoiflauers.it/
https://www.facebook.com/tony.flauers
autore: Fausto Turi