Sarà in Italia nei prossimi giorni il compositore, percussionista e giornalista americano Gino Robair.
Mercoledì 11 gennaio l’esperto performer di stanza nella baia di San Francisco sarà impegnato a Torino in una masterclass sui sintetizzatori modulari allestita dall’attivissima associazione culturale Noisecollective, nata dall’incontro tra Francesco Mulassano e Luca Torasso, organizzatori del Torino Synth Meeting e Luca Minelli, ideatore e “gestore” del gruppo su Facebook Synth Café.
Il workshop è molto ambizioso sicché è atto ad esaminare le tecniche da utilizzare durante l’improvvisazione, attitudine per il quale il compositore di statunitense si è contraddistinto durante la sua lunga e articolata carriera e che probabilmente ha sviluppato grazie alla sua inclinazione alla musica jazz o anche contestualmente al fatto di aver suonato e collaborato con musicisti della caratura di Tom Waits, Anthony Braxton, John Zorn, Nina Hagen, Terry Riley, Lou Harrison, John Butcher, Derek Bailey, Peter Kowald, Otomo Yoshihide e ROVA Saxophone Quartet.
Il laboratorio è indirizzato soprattutto verso il sintetizzatore modulare e l’estroso musicista esplorerà strategie di patching, fornirà suggerimenti utili, consigli sull’ascolto e trucchetti funzionali all’improvvisazione, oltre districare concetti e spunti maturati durante la sua pluridecennale esperienza. Infine, come “prova pratica”, i partecipanti con il proprio synth analogico alla mano, avranno la possibilità di esibirsi in una performance free diretta dallo stesso Robair. La masterclass avrà luogo al Mothership, circolo culturale del capoluogo piemontese molto attivo nell’ambito della musica e delle culture underground e sperimentali.
Per maggiori dettagli sull’evento consultare questo link – www.facebook.com/events/1138876182893442
Gino Robair è attualmente redattore capo della rivista Keyboard, in passato ha diretto il magazine Electronic Musician ed ha fondato, sul finire degli anni ottanta, la label ultra-indipendente Rastascan Records, marchio con il quale ha rilasciato le sue tantissime produzioni comprese quelle a nome Splatter Trio, oltre a svariate uscite di compositori come Bob Ostertag, Jon Raskin, Anthony Braxton, John Butcher, ROVA Saxophone Quartet e tantissimi progetti in collaborazione tra performer anche di diversa estrazione.
Tra i lavori più noti di Robair, quello che certamente ha ricevuto i maggiori consensi è “I, Norton“, opera multidisciplinare e aperta, orientata chiaramente verso l’improvvisazione. L’iniziativa artistica è stata inserita nel documentario “Noisy People (Improvising A Musical Life)” a firma del video-maker Tim Perkins ed è ispirata alla curiosa storia di Joshua Abraham Norton, cittadino e imprenditore di San Francisco che nel 1859 si autoproclamò imperatore degli Stati Uniti d’America e successivamente “Protettore del Messico” e come tale, con queste cariche auto-conferite, iniziò poi “seriamente” ad agire…
Il compositore statunitense infine il 12 gennaio sarà ancora a Torino, al Café des Arts, per una performance live con la vocalist Erika Sofia Sollo, mentre venerdì 13 il duo farà rotta verso Napoli, all’Ex Asilo Filangieri dove porterà la medesima performance nell’ambito della rassegna Geografie del Suono proposta dal collettivo de L’Asilo e che prevede l’interazione con un gruppo di improvvisatori e performer partenopei nell’ensemble aperto NISE (Noncollettivo Infrasuoni Sabotatori Elettroacustici).
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Autore: Luigi Ferrara