“I tessitori di sogni” di Patti Smith
Casa editrice: Bompiani
N. Pagine: 111
Anno pubblicazione: prima edizione 1992, seconda edizione (ampliata) 2013
Prezzo: € 9,00
Questo libro non è una fiaba perché contiene troppi tratti autobiografici, ma non è un memoir perché racchiude in sé la struttura della favola. Deliziosamente scorrevole, visionario e poetico, può essere solo il frutto di una mente ispirata come quella di Patti Smith.
Artista dalla sensibilità non comune, Patti Smith ha cominciato a scriverlo nell’autunno del 1991 e l’ha terminato il giorno del suo quarantacinquesimo compleanno: il 30 dicembre dello stesso anno. In poche pagine, scritte a mano su fogli di carta millimetrata e inframmezzate da foto di famiglia e immagini rurali, l’artista ha dato vita a un piccolo gioiello dal magnetismo sorprendente, tutto incentrato sui suoi ricordi di bambina, i giochi all’aria aperta e il suo forte legame con la natura.
Da sempre grande osservatrice, Patti Smith descrive con grazia i luoghi e le persone della sua infanzia, non tralasciando le sensazioni provate a quel tempo, comprese le fantasticherie che, immancabilmente, si mescolavano alla vita reale.
Il racconto, tuttavia, non ha nulla di strettamente convenzionale: l’autrice accompagna il lettore attraverso i suoi ricordi e lo fa immergere nell’atmosfera magica che lei, insieme ai fratelli e all’inseparabile cane Bambi, ha vissuto decine di anni addietro.
L’unione tra le esperienze reali e la fantasia è così salda che risulta impossibile discernere le une dall’altra ed è questa la vera forza dell’opera.
Il fatto, poi, che sia stato scritto quasi di getto, in un’età di piena maturità sia artistica che personale, rende il tutto ancora più interessante.
Grazie alla musicalità delle parole – apprezzabili soprattutto nella versione originale – e alla minuzia nelle descrizioni degli scorci naturali, sembra quasi di trovarsi a leggere la versione moderna di un componimento in prosa di William Blake, del quale Patti Smith condivide i tratti più spiccatamente originali.
Raccomandato a chi non si accontenta delle favole ed è disposto a farsi trasportare dalla narrazione verso vette più alte; sconsigliato a chi non può proprio rinunciare a quel compagno chiamato raziocinio.
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autrice: Flavia Vitale