Chitarre acustiche, delicatessen field, ballate per lune piene e cuori agrodolci nell’America sarda racchiusa nel nuovo Ep A Softer Skin del cantautore Enrico Spanu in arte The Heart And The Void – qui coadiuvato anche dal controcanto della fidanzata Giulia Biggio – un’artista delicato e ispirato dai grandi open space della provincia statunitense e da quella poetica Sessantottina di amore, libertà e tradizione che in queste sei tracce circola come un vento piacevolissimo da scapigliare l’ascolto addolcendolo all’infinito.
Dylan, James Taylor, le direttrici folk hippyes Donoviane, l’immaginario Altmaniano e i trasporti mnemonici di sensazioni andate fanno corredo e bagaglio per un Ep in cui il tempo è letteralmente rimandato indietro, rispedito al mittente “età” tanto da insinuarsi – col passo caracollante – nell’universo contemporaneo con la padronanza delle grandi cose musicali, di quelle di valore affettivo di chi in fondo le “melodie quelle vere” le ha vissute sulla propria anima vagante e sugli istinti free della strada della vita.
Tracce da autostop e cuori espansi, un ascolto che rapisce e fa viaggiare in tutte le direzioni, un infinitesimale diadema folkly che fruscia e dona rinascita ad orecchie demotivate; il macramè di corde acustiche arpeggiate in Girl from the city by the sea, il piglio Nashiano di Love her like the morning e il graffio dolciastro della ballad Younghiana Down to the ground da sole bastano e avanzano per aprire le porte del mondo di THATV, un mondo in cui ritrovarsi per sognare è quasi un meraviglioso obbligo.
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autore: Max Sannella