Che sia insieme ai fedeli Sparkle in Grey, dietro il moniker Hue o in combutta con gli artisti più disparati (l’ultimo sodalizio in ordine temporale è quello stretto con il menestrello folk Bob Corn), l’instancabile Matteo Uggeri sforna dischi con ammirabile entusiasmo e incredibile frequenza, senza mai abbassare i propri (alti) standard qualitativi.
Nel caso di “Pagetos” – quarto e ultimo atto della quadrilogia “Between The Elements” iniziata con “Erimos” e poi proseguita con “Nefelodhis” e “Kapnos” – Uggeri rappresenta la guida materiale e spirituale, la matrice comune ai quattro episodi di volta in volta condotti a fianco di colleghi diversi (Maurizio Bianchi, Luca Sigurtà, Adriano Zanni/Punck, Luca Bergero/Fhievel, Andrea Marutti – crème de la crème della nostra elettronica di ricerca – sono solo alcuni dei nomi coinvolti nei precedenti tre progetti discografici).
Questa volta i compagni di viaggio sono Luca Mauri dei Luminance Ratio alla chitarra e Francesco Giannico al pianoforte, con in più Franz Krostopovic degli Sparkle in Grey ospite al violino in un brano e Andrea Serrapiglio responsabile dei samples di violoncello, mentre Uggeri, oltre al consueto eccellente lavoro ai field recordings, suona pure la batteria e la tromba (quest’ultima voce caratterizzante di molti passaggi).
Sei tracce brinate in estasi ambient – “Pagetos” in greco significa appunto “brina” – ma continuamente sciolte da epifanie melodiche e da micronarrazioni (scalpiccii, sfarfallii, scampanellii, sussurri vocali in lontananza…).
Un romanticismo rugiadoso, placido nei suoi impercettibili movimenti, eppure corroso misteriosamente da ruggini e dubbi (i fremiti di “Cold Air”), come se questi delicati paesaggi da cartolina potessero franare da un momento all’altro (la corrente che trascina via le note di piano nel finale di “Icy Leaves”).
E probabilmente il fascino enigmatico del disco risiede proprio qui, nella sua capacità di celare ineffabili inquietudini sotto un manto candido e rassicurante.
Autore: Guido Gambacorta