Aveva avuto buon fiuto mr Alan McGee nel mettere sotto contratto, qualche anno fa, gli Oranger per il loro precedente album “The Quiet Vibrationland”. Fallita la sua etichetta, la Poptones, sarebbe stato un peccato se il combo di San Francisco non avesse trovato un’altra label a cui demandare la stampa di “Shut Down The Sun”. Meno male che l’italica Homesleep ha evitato un simile scempio. Bisogna veramente avere un cuore di pietra per non lasciarsi rapire da questi undici gioiellini di moderno pop rock. A partire dalla delicata psichedelica dell’iniziale “Cut Off Yer Thumbs” si capisce che i ragazzi hanno classe da vendere. Meglio ancora appaiono le ritmate, “Going Under” e “Bluest Glass Eye Sea”, due azzeccatissime melodie, figlie illegittime di Pavement e Guided By Voices. E che dire della deliziosa “Just A Little Dumb”, sorta di versione 2004 di “Coffee & Tv” dei Blur? E la trasognante nenia folk”The Writer (H.F.)” dove la mettiamo? Se tutto ciò non vi fosse bastato, ci sarà sempre lo scanzonato country di “Sweet Goodbye” a tenervi compagnia. Francamente non saprei cosa chiedere di più ad un disco. Magari i soliti critici snobbini o i vostri conoscenti finto alternativi avranno da ridire a riguardo. Mandateli pure da me, che una sana risata(per non dire altro…) in faccia non la si nega a nessuno!
Autore: LucaMauro Assante