Lo scorso anno, dopo una battaglia che ha visto coinvolti molti personaggi importanti (da Patti Smith a Debbie Harry fino al sindaco di New York, Bloomberg), il mitico CBGB, il tempio del punk sulla Bowery, ha dovuto chiudere battenti. E pochi mesi dopo il suo fondatore, Hilly Crystal, è morto. Adesso però l’epopea del CBGB rivive grazie a una serie di album live registrati proprio sul minuscolo palco del prestigioso club newyorkese. Uno di questi concerti rende giustizia alla fama del locale. E anche alla band protagonista: i Mooney Suzuki. Una delle novità più belle del rock’n’roll underground dei primi anni 2000. Un gruppo eccezionale in grado di firmare un debutto sorprendente, l’esplosivo e garagistico “People Get Ready” (Estrus, 2000), di replicare con un secondo album votato al più torrido Detroit-sound, “Electric Sweat” (2002, Gammon), prima di passare a una major e iniziare una parabola discendente: prima con il discreto “Alive & Amplified” (2004) e poi con il mediocre “Have Mercy” (2007).
Il concerto in questione, registrato al CBGB il 29 giugno 2001, coglie la band nel periodo di massimo splendore, ovvero nel momento di passaggio tra il primo e secondo album. Il set del quartetto newyorkese, composto per intero da brani di quei due dischi fantastici, è intenso e vibrante: un attacco chitarristico in cui rock’n’roll, garage e soul si mischiano per regalare una miscela sonora in grado di stendere un elefante inferocito. I Mooney Suzuki del 2001 avevano grandi canzoni, un tiro sonoro micidiale e una presenza scenica devastante. E il concerto in questione è la perfetta fotografia di cosa fosse la band guidata da Sammy James Jr in quel dato momento. I classici del gruppo ci sono quasi tutti: da “In A Young’s Man Mind” a “Singin’ A Song About Today”, da “Half of My Heart” a “Make My Way” fino a “Sweet Susanna”, suonati con passione e forza trascinanti. Per chi ancora non conosce i Mooney Suzuki questo disco può rappresentare un ottimo inizio. Per i fans di vecchia data delusi dalle ultime involuzioni della band, invece, “The Bowery Collection” riaccende una vecchia passione, regalando una mezz’ora di puro godimento rock’n’roll!
Autore: Roberto Calabrò