Ora che il recente fenomeno di rivisitazione degli anni 80 pare vada a scemare, con la fine dell’effetto moda già sappiamo che resteranno in circolazione soltanto le band che davvero hanno qualcosa da dire, e questo gruppo dal nome così strano, con buone probabilità, potrà mettere in mostra ancora a lungo la maturità e la sicurezza appena raggiunte, dopo una gavetta iniziale, per quanto da un punto di vista musicale e compositivo, di novità, qui non ce ne siano. We are Scientists, formati da Keith Murray e Chris Cain, sono stati finora tra le seconde linee, che negli ultimi anni hanno inseguito, più o meno da lontano, Editors, Interpol, Muse e Franz Ferdinand, con una combinazione di wave anni 80 e brit pop anni 90, malgrado essi siano newyorkesi; toni romantici e drammatici dunque, ma su ritmiche sostenute, spesso ballabili, cori a due voci e soprattutto strati su strati di chitarre elettriche, secondo una logica d’arrangiamento che – tipico anni 80 – riempie tutto lo spazio sonoro creando una certa ansia, uno struggimento, e dove c’è la possibilità, si insinua il synth, come fosse una sezione d’archi, a rifinire il lavoro gonfiando ancor più il suono. Come dire: l’elettricità ci salverà, o ci seppellirà! Ondate di suono teso e nichilista in stile Depeche Mode, esistenzialismo a piene mani di marca Smiths, e poi energia compressa, atteggiamento saccente, convinto, come nello storico primo CD degli Stone Roses; ma We are Scientists provano, osano, qua e là, ad andare oltre, e la quasi ballata conclusiva ‘That’s what Count’, con sax e tastiere, lascia intendere che il duo – rimasto tale dopo l’abbandono del batterista, l’anno scorso – ha voglia di misurarsi col soul, interessandosi a tutto, ma proprio tutto, degli anni 80, anche ai Duran Duran, ormai completamente rivalutati a tutti i livelli, prossimi al culto, come forse è giusto che sia. ‘Brain Thrust Mastery’ è dunque convincente, con un paio di discreti singoli, per giunta, tra i quali ‘Chick Lit’, con un improbabile videoclip ambientato nel Far West, che forse avrete visto in questi mesi su Mtv.
Autore: Fausto Turi