Lo stile espressivo sofisticato tipico del progressive rock offre la possibilità di sviluppare narrazioni estremamente complesse ed in Italia, se possiamo senz’altro contare su un patrimonio di produzioni anni 70 di grande qualità, rispettate e periodicamente ristampate in tutto il Mondo, possiamo dire che dalla fine degli anni 80 il discorso è ripartito spostandosi però nell’underground, con gruppi nuovi capaci di pubblicare lavori anche interessanti, spesso contaminati da idee originali e non necessariamente troppo allineati allo stile classico.
I Finisterre ed i Maschera di Cera di Genova sono stati tra i nomi di punta del neo prog italiano, e Fabio Zuffanti, che ha militato in entrambe le formazioni, presenta con La Quarta Vittima il suo quinto lavoro solista contenente 7 brani molto complessi e suggestivi tra i quali spicca ‘Non Posso Parlare più Forte‘, della durata di 12 minuti, ouverture rock in cui si susseguono molte fasi, dal prog classico, nel superbo assolo di flauto e nell’incalzante tema alla tastiera nello stile degli Yes, ai paesaggi gotici romantici cantati invece molto italiani, grandiose atmosfere prog metal che ricordano i Fates Warning e chiari fraseggi jazz che per la verità trovano più spazio nelle successive composizioni quando legni, fiati ed ottoni sono più esposti.
Tanto mistero nel canto di ‘La Certezza Impossibile‘ e sottile amarezza nella pinkfloydiana lunga coda strumentale; durezza e sacralità metal in ‘L’Interno di un Volto‘, molto godibile anche nella parte cantata, mentre in ‘La Quarta Vittima’ e nella nevrotica ‘Il Circo Brucia‘ si alternano in continuazione linguaggi i più vari possibili, ricordandoci gli ostici ma indimenticati Perigeo; la lunga ‘Sotto un Cielo Nero‘ mette in scena un lugubre paesaggio, presagi nefasti ed un senso di attesa, sospeso, con un inciso al pianoforte un po’ ansiogeno che si dischiude nel terzo minuto in una lunga composizione free che sale di tono, risolutiva.
I brani del disco sono ispirati ai racconti gotici del libro Lo Specchio nello Specchio di Michael Ende ed i musicisti coinvolti nelle composizioni di Zuffanti sono molti, tutti estremamente esperti; disco attesissimo e destinato a far felici gli appassionati del genere, vero e proprio evento prog dell’anno progetto pronto ad essere portato in giro per il Mondo dall’autore, La Quarta Vittima è consigliatissimo in ogni caso anche a chi segue il jazz ed a chi ama il rock ed avesse voglia di mettersi alla prova con qualcosa di meno rassicurante e piatto del solito.
autore: Simone Pilotti
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