E se la musica fosse una grande presa per i fondelli? Provatelo a chiedere a Les Claypool, uno dei bassisti più influenti e carismatici in circolazione, per la sua vena artistica, per la sua tecnica, per la sua follia, per i suoi testi ironici, per il suo canto sguaiato. Per il suo essere unico. Negli anni novanta coi Primus ha rivoluzionato la musica alternativa americana. Nel successivo decennio ha dato vita a svariati progetti di difficile catalogazione, come i Frog Brigade, gli Oysterhead e i C2B3. Numerose sono le sue collaborazioni: da Tom Waits (“Bone Machine”, “Mule Variation” e “Real Gone”) ai Gov’t Mule, da Buckethead alla sua scoperta Gabby La La, passando per Jerry Cantrell degli Alice In Chains, Adrian Belew, Jack Irons e i Metallica (nell’album “Garage Inc.”, suona il banjo nella cover dei Lynyrd Skynyrd “Tuesday’s Gone”). E poi il cinema, la scrittura, l’arte e la sua etichetta discografica, la Prawn Song, che prende spunto nel nome dalla storica Swan Song dei Led Zeppelin. E se non bastasse ha pure un fan club che è tutto un programma: Club Bastardo (www.clubbastardo.com). Influenzato tanto da Stanley Clarke e Larry Graham, quanto da Geddy Lee dei Rush, annovera tra i suoi miti-amici il compianto bassista dei Morphine, Mark Sandman. Ma Calypool ama anche travestirsi durante gli show con maschere, abiti stravaganti, cappelli e buffe acconciature. Un personaggio a dir poco eccentrico che, in un quarto di secolo di carriera – divisa tra Primus e svariati side-project – ha prodotto grande musica senza mai cedere alle leggi del mercato.
Considerato un autentico guru per un’intera generazione, Les Claypool è un virtuoso del basso elettrico. Il suono che esce dal suo Carl Thompson è inconfondibile. Ti accorgi subito che è lui a suonarlo. Slap, finger-tapping, riff velocissimi e ossessivi, uso sapiente di effetti e uno stile ultrapersonale lo hanno reso un punto di riferimento, un artista straordinario che, oltre alla musica si è dedicatola all’arte a 360 gradi: cinema, letteratura, scultura, pittura, scrittura. E metteteci pure la sua grande passione per la pesca, che se vogliamo è una grande arte. Un audace sperimentatore che fa vivere la musica e che non vive di sola musica. Nato a Richomond (California) poco meno di mezzo secolo fa, ma cresciuto a El Sobrante in una famiglia di operai, a chi gli chiede se è stanco di fare il musicista dopo tutti questi anni risponde: è molto meglio del mio vecchio lavoro da carpentiere! Fin dalla scuola inizia la sua complicità col basso elettrico (suo compagno di classe è stato Kirk Hammett dei Metallica) cimentandosi col rock di Hendrix e dei Led Zeppelin. Proprio i Metallica nel 1986, dopo la morte di Cliff Burton, pensano a lui come sostituto, ma poi ripiegano sul più modesto Jason Newsted perché Les è considerato troppo funky. Sul finire degli anni ottanta è alla guida dei Blind Illusion, una trash metal band della Bay Area guidata da Marc Biedermann. In seguito, con il chitarrista Larry LaLonde (allievo di Steve Vai e fanatico di Frank Zappa) e il poderoso batterista Tim “Herb” Alexander, crea i Primus (inizialmente conosciuti come Primate con Todd Huth alla chitarra e Jay Lane alla batteria). Per un decennio (tra il 1990 e il 2000) il trio di San Francisco è di gran lunga il gruppo più cool della scena indie. Un’autentica cult band che, partendo dalla strumentazione base del rock (chitarra, basso e batteria), ha saputo inventarsi un suono particolarmente originale. Un marchio di fabbrica, subito riconoscibile.
Un crossover che fonde le influenze più disparate: funk,metal, fusion, rock e progressive.
L’esordio discografico avviene con un album live “Suck On This” (1989) seguito dal primo lavoro in studio “ Frizzale Fry” (1990). Brani come “John The Fisherman”, “Too Many Puppies” e “Mr. Knowitall” segnano l’inizio della Primus-Era, al grido di Primus Sucks! Con “Sailing The Sea Of Cheese” – pubblicato nel 1991 dalla Interscope – la band californiana si impone definitivamente all’attenzione generale, superando le cinquecentomila copie vendute. Il brano “Tommy The Cat” vede la partecipazione di Tom Waits. Questa è solo la prima di una serie di collaborazione tra Waits e Claypool nel corso degli anni. Tra le altre composizioni del disco, impossibile non citare “Jerry Was a Race Car Driver” (che diviene colonna sonora del primo episodio del videogame Tony Hawk’s Pro Skater), “Those Damned Blue-Collar Tweekers”, “American Life”, “Here Come The Bastards” e l’ipnotica “Fish On”. Nel 1992 pubblicano “Miscellaneous Debris”, una raccolta con rivisitazioni di brani di Peter Gabriel, Pink Floyd, Xtc, Residents. L’anno successivo è la volta di “Pork Soda”, un lavoro strabiliante e fuori dalle mode che si piazza a sorpresa al settimo posto della classifica dei dischi dell’anno, stilata dal settimanale Billboard. Il primo singolo estratto “My Name Is Mud”, invece, entra nella top 10 del “Modern Rock Tracks” (una raccolta delle quaranta canzoni più ascoltate sulle radio rock statunitensi). Il grottesco nonsense di “Welcome To This World” e “The Ol’ Diamondback Sturgeon” , la strumentale “Hamburger Train”, la fulminante “DMV”, il lancinante grido di dolore “Bob” e la psicotica “Mr. Krinkle” sono alcune delle tracce audaci che il disco del maiale tra le bollicine regala. Il successo crescente li porta a suonare come headliner a Lollapalooza nel 1993 e nei principali festival europei. Partecipano alla riedizione di Woodstock nel ’94 dove suonano “My Name Is Mud” (il mio nome è Fango) in una situazione surreale: Claypool è costretto a fermarsi per chiedere di smettere di tirare fango sui diffusori. Inoltre, alla fine dello show il pubblico li acclama per un bis, che visto l’elevato numero di band coinvolte nel festival, non era previsto. Ma Les, ritornato sul palco, esegue una versione funambolica di “Master Of Puppets” dei Metallica in un minuto e mezzo. La definitiva consacrazione arriva con la pubblicazione del quarto album in studio “Tales from the Punchbowl”, datato 1995 e subito disco d’oro. Il tormentone “Wynona’s Big Brown Beaver” impazza in radio e su Mtv. Brani come “Southbound Pachyderm” e “Professor Nutbutter’s House Of Treats” mostrano ancora una volta l’enorme talento della band. Mai scontati, mai uguali a se stessi, col basso di Claypool sempre in primo piano. Realizzano inoltre la sigla di “South Park” (gli autori Trey Parker e Matt Stone sono grandissimi fan dei Primus) e partecipano alla compilation Chef Aid, legata sempre a South Park, col brano “Mephisto and Kevin”. Con l’uscita di Tim Alexander dalla band e l’arrivo di Bryan “Brain” Mantia (ex Goldfish e attuale batterista dei Guns N’ Roses, o meglio del gruppo di Axl Rose) lo stile del combo di San Francisco vira verso un crossover più vintage e orecchiabile. Non a caso il “Brown Album” (1997) è interamente registrato in analogico al Rancho Relaxo, lo studio di registrazione – ma anche dimora – di Claypool. “Shake Hands With Beef “e “Over the Falls” sono i due singoli estratti. Se i Beatles hanno pubblicato il “White Album” e i Metallica il “Black Album”, noi allora pubblichiamo il “Brown Album”! Un anno dopo eccoli tornare con l’Ep “Rhinoplasty”, una raccolta che comprende cover, esecuzioni dal vivo e il remix di “Too Many Puppies”. Nel disco compare anche una versione di “The Thing That Should Not Be” dei Metallica (ecco, ci risiamo…). Tra me e i Metallica c’è solo sesso, dichiarò Claypool in occasione della conferenza stampa tenuta prima del concerto al Neapolis Festival nel luglio del 1998. Antipop (1999), album dal titolo più che mai esplicito, è l’ultimo vero lavoro in studio del trio. “È una risposta a quella che è stata la radio degli ultimi anni: zuccherosa, flaccida e noiosa“. Numerosi gli ospiti presenti nel disco: Tom Morello (Rage Against The Machine), Fred Durst (Limp Bizkit), Stewart Copeland (Police) e soprattutto Tom Waits che suona il mellotron nella conclusiva “Coattails of a Dead Man”. Con l’arrivo del nuovo millennio, gli orizzonti musicali di Claypool si allargano ulteriormente. L’avventura dei Primus viene momentaneamente sospesa e iniziano a nascere svariati progetti, tutti diversissimi tra loro. Come già accaduto in passato con “Riddles Are Abound Tonight” dei Sausage (1994) e “Highball with the Devil” dei Les Calypool & The Holy Makarel (1996) arrivano nuovi lavori dalle imprevedibili, quanto ironiche, composizioni. Stavolta è il turno dei Les Claypool’s Frog Brigade. Tre i dischi all’attivo: nel 2001 “Live Frog Set 1” e “Live Frog Set 2” (la riproduzione live dell’album Animals dei Pink Floyd) e nel 2002 “Purple Onion”. Contemporaneamente forma con Stewart Copeland e Trey Anastasio (Phish) gli Oysterhead, un eccezionale trio che pubblica per la Elkekra Records l’abum “The Grand Pecking Order”. Nel 2003 i Primus si riuniscono con la formazione originale, per un tour e per registrare l’EP/DVD “Animals Should Not Try to Act Like People”: cinque inediti più tutti i videoclip e alcune rarità. Un lavoro che lo stesso Claypool definisce come il primo DVD con musica in aggiunta. Il tour reunion dei Primus riscuote un grande successo e fa segnare svariati sold out. Pubblicano così il Dvd “Hallucino Genetic”: il concerto integrale tenuto all’Aragon Ballroom di Chicago. Durante quello show (in piena contestazione all’amministrazione Bush) Claypool invita gli spettatori a uscire dal teatro per andare al cinema a vedere “Fahrenheit 11/9” di Michael Moore. Nel 2005, mentre i Primus si esibiscono al Lollapalooza e al Vegoose, Les trova il tempo di creare un nuovo side-project chiamato Les Claypool & His Fancy Band. Un anno prima era stata la volta dei C2B3, ovvero i Colonel Claypool’s Bucket of Bernie Brains. Un quartetto che comprendeva Buckethead alla chitarra, Bryan Mantia alla batteria e Bernie Warell (Parliament/ Funkadelic) alle tastiere e che ha pubblicato il disco “The Big Eyeball in the Sky”. Nel 2006 l’esordio come scrittore, pubblicando “South of the Pumphouse” per Akashic Books. Il libro – torbida ed esilarante storia nera che narra le vicende di due fratelli agli antipodi – è stato pubblicato anche in Italia (tradotto da Fabio Genovesi) col titolo: “A sud del capanno”. Ma la sua verve creativa si estende anche ala scultura e a varie forme di arte. Di recente ha realizzato anche un film come attore e regista dal titolo “Electric Apricot”: una parodia della scena delle jam band, nella tradizione dei finti documentari di Spinal Tap. “Electric Apricot” è anche un cd, con Les che suona la batteria e canta in diversi brani. Nel film “Pig Hunt” di James Isaac, invece, veste i panni di un sacerdote, oltre a curarne parte della colonna sonora.
Il suo ultimo album – il secondo da solista – s’intitola “Of Fungi And Foe” e segue di tre anni il precedente “Of Whales And Woe”. 12 brani, tra strampalerie varie, voci da cartoon, archi deformati, testi ironici e un pizzico di follia psichedelica, che rendono difficilmente decifrabile le sue coordinate. Ritmi ossessivi, rumori, jingle per videogame, riff sincopati e atmosfere dilatate creano un crossover estremo che lascia poco spazio alla forma canzone. Tra gli ospiti,
Eugene Hutz dei Gogol Bordello che canta e suona la chitarra in “Bite Out Of Life”.
Presto pubblicheremo una intervista esclusiva. Stay tuned!
Autore: Umberto Di Micco
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