Registrato e condiviso con il suo amico Raul Refree l’ex Sonic Youth Lee Ranaldo, in quest’ultimo lavoro, da una svolta al suo stile. Nella sua carriera solista, a parte le prime cose che ha pubblicato quando era ancora in vita la sua band, ha creato uno stile caratterizzato da un alt-pop colto e lo si ascolta fino al recente album “Electric trim”, pubblicato anche in versione live.
Con questo nuovo “Names of North end women” l’uso delle chitarre è stato ridotto al minimo in favore di strumenti tradizionali e dell’elettronica. Il risultato finale è abbastanza straniante, d’altronde non poteva essere altrimenti con un ex membro dei Sonic Youth che, anche se fa pop, elettronica o folk; lo fa in un modo del tutto particolare e difficilmente catalogabile. Il lavoro si apre con la pulsante elettronica che sostiene il pop-folk di “Alice, etc.”, seguita dal folk elettroacustico di stampo britannico dall’incedere evocativo e con richiami ai Suicide di “Words out of the haze”.
Se in “New brain trajectory” il cantato sconfina nello spoken word, sostenuto da un sound che tende alla sperimentazione, nella title-track viene evocato il continente nero, ma non quello centro-occidentale per intenderci bensì quello del blues maliano e desertico contaminandolo di elettronica e dall’etno-folk. Invece con “The art of losing” Ranaldo fa l’unica, lieve, apertura al rock e in “At the forks” viene fuori la sua parte più strettamente cantautorale. Con questo lavoro Ranaldo si avvicina allo spirito “sperimentale”, che hanno continuato a mantenere Thurston Moore e Kim Gordon, riposizionandolo nella schiera avant internazionale.
autore: Vittorio Lannutti