Sono stati la più grande promessa del rock australiano degli ultimi dieci anni, gli Yes-Men. La loro storia si è però tragicamente interrotta con la morte del loro leader e fondatore Sean Greenway, nel gennaio 2001. Un destino beffardo: proprio in quel periodo la band iniziava a riscuotere i primi consensi internazionali grazie ad un album, “Prosody”, che metteva in luce le straordinarie doti di una formazione assai abile nello scrivere canzoni corpose e liriche al tempo stesso.
Del resto la penna di Greenway e la chitarra del suo partner-in-crime Stewart “Leadfinger” Cunningham (già con Proton Energy Pills, Brother Brick, Asteroid B-612, Challenger 7) rappresentavano la più ampia garanzia di un suono vibrante e incisivo che traeva spunto dall’hi-energy rock’n’roll di Sonic’s Rendezvous Band e si estendeva come anello di una lunga catena, quella dell’underground australiano degli ultimi trent’anni.
Al momento della scomparsa di Sean, gli Yes-Men avevano già approntato parecchi brani per il secondo LP, mentre altri giacevano impressi in nastri privati. Ci sono voluti diversi anni e la caparbietà di “Leadfinger” per farli venire alla luce su disco: “The Yes-Men” non è però solo l’estremo omaggio nei confronti del compagno scomparso, ma è anche un grande atto d’amore per il rock’n’roll.
Lo stesso amore che Greenway metteva in ogni sua canzone e che oggi trasuda in tutta evidenza da ogni singola nota di questo CD. Undici brani finora inediti, registrati con diverse line-up tra il 1995 e il 2000, ma con un denominatore comune: una passione bruciante. Esattamente quello che manca al novanta per cento dei gruppi d’oggi. Ed ecco perché “The Yes-Men” rappresenta un ascolto assolutamente consigliato, perché trovare musica appassionata e vibrante è merce rara, e non importa se il gruppo che l’ha scritta non esiste più.
Provate a mettere su l’iniziale “Brimming”, il furore chitarristico di “The Great Charade” e “Swept Back”, le malie della più dilatata “366 Days” o della splendida “The Danger Has Begun”, e vi troverete avvolti in un vortice rock’n’roll da cui è impossibile uscire. Gli Yes-Men non ci sono più, ma la loro musica esplode ancora oggi, come cinque anni fa. Non mancate di farla vostra per nessun motivo.
Autore: Roberto Calabrò