I Further Seems Forever tornano con un nuovo lavoro dopo 2 anni di silenzio, che saranno sicuramente sembrati un’eternità ai fans accaniti della band, ansiosi di scoprire chi mai avrebbe sostituito alla voce l’ormai Dashboard Confessional, Chris Carrabba, addirittura approdato su MTV America con il suo unplugged. In verità si era mormorato di un fine collaborazione tra il vocalist e la rock band ancor prima del suo insperato successo mondiale e oggi ascoltiamo dopo tanta attesa Jason Gleason.
Il nuovo cantante spunta dal nulla (egli stesso ammette che questo è il lavoro + grosso cui ha preso parte http://howtostartafire.com/site.html ) e dona a questo concept sull’amore, How to start a fire, il volto nuovo dei FSF. Infatti al primo ascolto e non solo sono le linee vocali e l’incisività di una voce che a tratti ci riporta alle performance di J. Beerbout dei SAMIAM, a farla da padrone tanto da far dimenticare quasi immediatamente Carrabba nel precedente The Moon Is Down.
La band è più matura e, pur mantenendo gli oramai classici intrecci melodici con le due chitarre ad incastro ed una sezione ritmica affiatatissima, i FSF sembrano aver smesso finalmente di strafare in tecnicismi, semplificando quel tanto che bastava la struttura dei loro brani. E’ quasi scomparsa del tutto la distorsione pungente che li aveva caratterizzati fino a questo momento, ravvisabile forse solo nella 6^ traccia Pride War, che lascia spazio a suoni di chitarra più fluidi e sicuramente più adatti all’atmosfera di questo cd, che si propone di essere un romantico racconto di un amore nato vissuto e finito senza mai scadere nella banalità. Discorso che riguarda anche i testi delle canzoni mai scontati. 10 sono le tracce di questo full lenght in cui è difficile trovare “una nota stonata” anche se è evidente che lo spessore del lavoro cresce man mano che passano i minuti.
Chi si accontenterà dell’ascolto dell’omonima How to start a fire e di The sound, prime due canzoni dell’album, rimarrà deluso a causa della melodia non immediatamente percepibile della prima e della spiccata radice indie rock della seconda, ma basta giungere al 3° brano per apprezzare pienamente classe e originalità del quintetto americano che da il meglio di sé in brani come I am, On Legendary, The Deep. Chi già conosceva i FSF forse avrà bisogno di qualche ascolto in più per apprezzarli pienamente in questa nuova versione, mentre chi ne ignorava l’esistenza farà immediatamente ordine nella sezione “Preferiti” della propria collezione di cd per trovargli un posto.
Autore: Renata De Luca