E’ un brutto scherzo quello tirato agli estimatori dalla label tedesca. La Kitty-yo annovera tra i suoi artisti Tarwater, To Rococo Rot, Louie Austen, insomma nomo che su queste pagine abbiamo saputo apprezzare ed imparato a stimare appartenenti tutti, chi più chi meno, ad un certo tipo di “tradizione” elettronica . Ed invece non altrettanto, e con rammarico, mi tocca di scrivere di questo disco realizzato dall’artista Italo-Americano Steven Nereo, pesantemente condizionato dalle influenze Beckiane colte di rimando, ma non altrettanto schizzofreniche e suggestive di un American Way of Life come le ultime produzioni del newyorkese.
Le composizioni di Steven, le sue filastrocche pop passate al laptop ed infarcite di samples, si ripresentano, purtroppo, troppo uguali le une con le altre, spocchiose per la sovraproduzione di effetti soltanto fini a se stessi e dal carattere autocelebrativo, a volerne caricare la struttura melodica di per sé molto scarna anch’essa in debito con le caratteristiche del suono lo-fi.
Autore: g.ancora