Ci era stato dato un assaggio in estate con l’EP Black Barbie. Ora, a distanza di pochi mesi, gli Jahcoozi firmano “Pure Breed Mongrel”, uscito sotto l’ala protettrice della berlinese Kitty-Yo. Che in fatto di elettronica sa il fatto suo. Questo trio multirazziale (la mc Sasha Perera è anglocingalese, il produttore è Robot Koch, tedesco, mentre il bassista Oren Gerlitz è israeliano) si incontra a Berlino un paio di anni fa e subito sforna il primo Ep “Fish”, nel quale i tre mescolano i loro diversi bagagli musicali, dando forma (siamo a Berlino amici!) a un sound elettronico che subito fa drizzare le orecchie a un certo John Peel (r.i.p.) che passa il loro singolo nel suo show alla BBC. Ma i tre vantano collaborazioni anche con Aphex Twin, tanto per dirne uno, e sono coccolati da The Wire Magazine. All’elettronica mescolano funk, reggae, hip hop e, diciamoci la verità non disdegnano il pop, (la nota stampa li definisce avantglitchpop) creando, però, un effetto festino alternative tutto alcool e droga reso ancora più interessante dalla voce suadente di Sasha Pereira. Non si può fare a meno di farsi trascinare da Black Barbie che apre le danze, o essere ipnotizzati dal sound di “Fish”, o essere spinti on the dancefloor da “Heal the world”.
Ma c’è da sgomberare il campo da facili fraintendimenti. I paragoni con M.I.A. si sprecano. E se da un lato possono essere giustificati (le origini comuni con Sasha Perera) dall’altro è bene sapere che le differenze ci sono e si sentono. Non c’è bisogno di paragoni. I numeri per farsi conoscere a prescindere, ci sono. Bisogna vedere come sceglieranno di giocarli.
Autore: Francesco Raiola