Avrei dovuto capirlo dai ripetuti passaggi radiofonici, dalla costanza con la quale MTV martellava negli ultimi tempi. Non era così difficile. Ci ho provato, ma mi è andata male. Ho sperato che tutto fosse rimasto come due anni fa, al Brancaleone: si parte alle 23, si entra con 10mila lire, uno sull’altro, l’odore acre dell’hashish. Avrei dovuto capirlo: le prime file di tredicenni in gita premio, diario alla mano e zainetto rosa, le erre arrotate di chi l’happening non se lo può proprio perdere, la netta, precisa sensazione di essere fuori posto.
Che ci faccio fra giacche e cravatte, adolescenti al primo umettamento e abbronzature fuori stagione? E soprattutto che ci fanno i miei Kings Of Convenience ad un mix fra una convention di Publitalia e l’MTV Day? Ha ragione Patti Smith quando va dalla Dandini e dice che stiamo crescendo una generazione di consumatori, ieri i Backstreet Boys, oggi i Kings Of Convenience, domani chissà. Cosa sono queste foto scattate sotto al palco usus Tour Eiffel, questo digitare incessante sul videofonino, questo dover esserci ad ogni costo, questo sbracciarsi-salutarsi-abbracciarsi. E poi neanche loro sono a proprio agio. Entrano e si guardano un po’ stupiti, e si capisce subito che qualcosa non quadra: Erlend (quello alto e occhialuto) è palesemente incazzato, e se la prende a turno con chi scatta foto a ripetizione e non ascolta, con chi parla durante i pezzi, con un fotografo troppo pressante… tanto che deve intervenire Mark Glambek (quello bello che quando si toglie la felpa se ne viene giù il teatro) per fargli capire che non è il caso. E’ il successo, baby, vorrei urlargli, e voi ci siete dentro fino al collo.
Il concerto, date le premesse, diventa una semplice appendice, per alcuni anche un po’ noiosa, da ravvivare con un simpatico battimani su ogni pezzo; e cosa importa se magari qualcuno vuole ascoltare la musica, tanto si è lì per fare altro, no? Fino a che non parte il singolo del momento, ovvero ciò per cui il 90% dei presenti ha mosso il proprio culetto fashion per esserci, e insieme al singolo gli ultimi flash. Esco, leggermente disturbato, con un bel po’ di fiducia in meno nei meccanismi del mercato discografico ed un consiglio per gli organizzatori: la prossima volta, la curva del San Paolo e gli abusivi fuori con le magliette false.
Autore: Andrea Romito