Sebbene gli Elio e Le Storie Tese sia sciolti, c’è il loro celebre chitarrista Cesareo (Davide Luca Civaschi) che non resta con le mani in mano, confermandosi eccellente producer anche nel secondo del collettivo rosa delle Viadellironia.
In “Il desiderio che mi frega” sancisce quanto il chitarrista si sia convinto del tutto della validità del quartetto femminile bresciano, come se le ultime titubanze cadessero al cospetto di una fiducia consolidata a tre anni dall’uscita del precedente album “Le radici sul soffitto”. Inoltre, le ragazze affrontano oggi tematiche più corali, collettive, non autoreferenziali e restrittive e si avverte sùbito come l’insieme sia più spigliato ed estroverso. E’ senz’altro un’opera più fluida e “corposa” rispetto al passato e ciò contribuisce ad avvertire un’idealistico abbraccio partecipante e sincero.
Nove i brani previsti, dei quali solo uno scritto dalla nota Edda, mentre le restanti otto portano la firma democratica della band e la leader Maria Mirani non è caduta nella tentazione di perseverare con racconti biografici e un tantino ermetici e ciò denota un chiaro passo evolutivo. Il progetto prevede il Feat. della canadese Peaches, stimata regina dell’elettroclash, che incanta con un cameo nel brano “Sodoma in cielo” ma la sua presenza vuol richiamare l’attenzione sulla comunità LGBTQIA+ , come grido identitario ed iconico. La formazione sferra sùbito lineamenti energici nel singolo “Boccadoro”, che fila liscio in men che non si dica e con la spigliata titletrack, mentre tirano un po’ il fiato con la struttura irregolare di “Tanqueray”. Invece, in testa a “Sodoma in cielo” (come detto prima..) svetta il breve fraseggio etereo di Peaches e qui le emozioni prendono il volo e noi ne approfittiamo per atterrare a “Casablanca”, per gustarci un atto, non solo efficace, ma vistosamente catchy.
Dopo la ferrea power-ballad “Corallo”, ecco che arriva la più classic-rock del reame “Tu mai” , a firma di Edda, colorita da un gagliardo guitar-work che penetra in testa con un indomito riff. Al congedo, riceviamo un gran bel saluto con l’intensa ritmia di “Sade Valentino” , tra il suadente e l’osè. A casse spente, restano tanti sprazzi in memoria di quanto proposto dalle Viadellironia ed è un ulteriore segnale di come Cesareo abbia fatto centro nel caldeggiare la progettualità delle quattro Girls e, se è questo “Il desiderio che mi frega”, beh…allora non mi dispiace essere truffato.
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autore: Max Casali