Con tre Nomination ai Grammy, tre volte nella Top 10 inglese e con una sfilza di hit da ‘Superstylin’ a ‘Song 4 Mutya (Out of Control)’, da ‘I See You Baby’ fino ad ‘At The River’, i Groove Armada rimangono tra gli artisti più influenti della scena dance mondiale.
Tom Findlay e Andy Cato annunciano adesso il singolo ‘Get Out On The Dancefloor‘, anticipazione del nuovo album in arrivo dopo l’estate, a distanza di dieci anni dall’ultimo ‘Black Light’ (Cooking Vinyl, 2010),
In ‘Get Out On The Dancefloor’ ritroviamo Nick Littlemore, (Empire Of The Sun, Pnau), già partner del duo in ‘Black Light’. Dotato di un timbro vocale originale, il cantante australiano fa volare questo nuovo singolo su ambientazioni motorik alla Talking Heads.
Sebbene i Groove Armada negli ultimi anni siano stati molto impegnati tra dj set, live show e per il boxset “Twenty One Years” (Edsel, 2019), la prospettiva di un nuovo album sembrava improbabile. Lo scenario è cambiato durante l’esibizione al Boomtown Festival dello scorso anno, con 40.000 persone in puro delirio.
Incoraggiati dalle numerose attività legate oggi alla musica e dall’eclettica scena dance, decidono quindi di mettersi al lavoro partendo da alcune session di ‘Black Light’. Quell’idea dà vita a dodici inediti che confermano l’incredibile talento dei Groove Armada, abili nel fondere con grande gusto elementi electro con l’energia di una live band. Con Cato impegnato in Francia nella sua azienda agricola, le nuove idee sono state sviluppate dal duo lavorando ognuno in proprio, prima di ritrovarsi a Londra nello studio casalingo di Findlay o ai Miloco Studios.
“Viviamo lo studio di registrazione in modo molto intenso, ci divertiamo”, continua Cato. “È come se tutto il resto del mondo si spegnesse e noi due trasformassimo le nostre idee in realtà. È puro divertimento e lo è sempre stato. La cosa fondamentale è che ci piace passare del tempo insieme facendo musica”.
Findlay aggiunge: “È magnifico arrivare in un posto in cui abbiamo già fatto un disco. Sembra un grande risultato e ti fa riflettere su tutto ciò che è successo in quel luogo. È malinconico, c’è tristezza ma c’è anche gioia”.
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fonte: com. stampa