Ascoltando i Feet & Tones, sembra davvero essere ritornati a parecchi decenni fa, già per la bella impostazione grafica del cd ricalcante un vecchio vinile, sia per il bell’intro che ripropone uno skit di I’ve got you under my skin dell’intramontabile Frank Sinatra. Il primo brano è una traccia di presentazione, intitolata proprio theFeet&tones, una bella commistione di fiati e chitarre ska in levare che rendono difficile il rimanere fermi in un posto. Dei veri rude boys, dunque, che non deludono quasi mai, durante tutto l’album. Di sicuro non abbiamo a che fare con una pietra miliare dello ska-rocksteady italiano, ma Fetente, questo è il titolo dell’album composto da ben 15 tracce, risulta gradevole e di facile ascolto, senza però cadere nel commerciale. Alla lunga, forse, leggermente ripetitivo nei testi e poco innovativo per quanto riguarda i suoni, ma quando si parla di ska è sempre complicato riuscire ad inserire elementi nuovi senza spostarsi in un altro genere, quindi almeno in questo caso si può tranquillamente chiudere un occhio, limitandosi a schioccare le dita ad ogni battito di rullante. Interessante la voce che si discosta leggermente da quella “classica” del genere, ma che riesce tranquillamente ad accompagnare i buoni arrangiamenti della band.
Bel tuffo all’indietro, con il sesto brano intitolato Mio nonno era una ballerino di charleston. Una scelta azzeccata che accompagna l’ascoltatore in un viaggio onirico tra ballerine di tip tap e uomini in vestiti classici e che esprime un amore vero ed inconsueto per un periodo storico e musicale ricco di contraddizioni. Di ottima fattura e molto affascinante la cover di Vacanze Romane, dodicesimo brano dell’album, che varrebbe già da sola l’ascolto dell’intero lavoro dei Feet&Tones. Un brano che, sotto certi punti di vista, potrebbe essere addirittura superiore all’originale dei Matia Bazar almeno sotto il punto di vista dell’originalità nell’interpretazione. Bello anche il critico Strana Gente, tredicesimo brano, il cui intro ricorda vagamente quello di Crazy on you degli Heart. Ispirazione o tributo? Non potremo saperlo, ma ciò che sappiamo è che Fetente è un album da ascoltare più volte per scoprirlo fino in fondo.
Autore: A. Alfredo Capuano