Nel 1991 mentre la guerra del golfo diventava suo malgrado uno spettacolo televisivo, gli artisti della nascente scena rap italiana si riunivano intorno ad un brano collettivo, “Baghdad 1.9.9.1.”, per denunciarne l’orrore e puntare il dito contro l’imperialismo statunitense, ancora una volta responsabile degli orrori che si palesavano in ogni parte del mondo.
Il rap italiano era ai sui albori, partito dai centri sociali e da un album, uscito solo pochi mesi prima, “Batti Il Tuo Tempo” della Onda Rossa Posse che ne tracciava la strada. Da Roma a Milano, passando per Bologna e il Salento, salendo da Napoli a Torino e attraversando tutta la penisola, l’urgenza di un necessario ritorno alla “canzone politica” divenne l’emblema di una stagione vitale che oggi, ahimè, sembra lontana anni luce. Pochi mesi dopo l’Onda Rossa Posse lasciò spazio agli Assalti Frontali che ancora oggi, ancorati alle rime di Militant A, ne portano con fierezza il testimone continuando a denunciare le ingiustizie presenti nel nostro Paese e nel mondo, come sempre in maniera militante e antagonista.
“Notte Immensa” è il decimo album degli Assalti Frontali e sembra uno dei più centrati mai realizzati da Militant A e Pol G che hanno riunito attorno a se alcuni dei giovani più interessanti della scena hip-hop italiana come Er Tempesta, Piaga e la torinese Ellie Cortino, per realizzare quello che appare sin da subito essere un disco necessario per i tempi che viviamo.
Militant A ha presentato il disco parlando della sua genesi: “Dovevamo fare uscire delle cose, era troppo importante che ora uscisse l’album, è un momento di disorientamento, di casini, il mondo sta esplodendo, ci vuole il disco di Assalti Frontali fuori adesso. I testi sono scritti durante questo anno di manifestazioni di piazza in favore di Gaza, dove si viene arrestati per aver detto: “Non uccidete i bambini”, perché non si devono compromettere i rapporti con gli assassini. Dove si urla sempre più forte “W la lotta per la libertà”, e sempre più persone si aggregano nelle strade, nelle scuole, nelle università, nei concerti e non vogliono essere complici di una società genocida. Ricordo che il 7 ottobre scorso eravamo a Roma a fare un concerto per la palestra popolare del Tufello, la mattina avevamo una riunione per organizzare il nostro concerto a Gaza previsto per il 6 gennaio. Concerto rinviato. Ho pensato “domani vado in studio e inizio il nuovo album e lo chiamerò Notte immensa”. La notte immensa è un grande buio, ma non è negativo, nel buio può nascere la resistenza, si vedono delle luci splendere e sono le nostre stelle polari che ci conducono nel cammino”.
Notte Immensa è un disco eccellente costruito su solide basi musicali che non solo servono a sorreggere le rime resistenti con i beat giusti, ma che sorprende anche con linee melodiche che quasi non ti aspetti, ma che sono estremamente funzionali al racconto del genocidio di Gaza, tema portante dell’album, ma anche alla vita nelle periferie (“Nel Barrio” e “Casilina International”) la vita dei giovanissimi persi dento una società ostile che li colpevolizza in ogni dove (“Più Che Si Può”). Ma non c’è anche un’attenzione ai problemi degli adolescenti (“lascia La Mente Libera”) con i quali Militant A si confronta nei laboratori che tiene da anni nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il rap degli Assalti Frontali, continua a essere militante e senza compromessi come cantato in “Fuoco Sulle Rime” ma continua anche a trovare una ragione di speranza nell’idea di potere cambiare il mondo attraverso la musica e la sua bellezza (“Sognatori”). Un rap militante e di lotta che oramai nessuno ha il coraggio di praticare, specialmente in Italia, ma non solo.
Prodotto da Luca D’Aversa, DSASTRO e Bonnot, Notte Immensa è ancora una volta una fotografia reale dei tempi che viviamo, un invito alla presa di coscienza per continuare a lottare per i popoli oppressi come quello palestinese, e per schierarsi ancora una volta dalla parte giusta, senza se e senza, perché è necessario farlo se vogliamo vivere in una società migliore.
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