Joy Division, The Smiths e The Fall sono una triade con la quale è facile identificare la città di Manchester in bilico fra gli anni 70/80. Più o meno in quello stesso periodo, vi furono gruppi coevi che, pur non raggiungendo il livello di popolarità dei loro illustri concittadini, erano dotati di un certo peso specifico.
Nel novero sono indubbiamente da citare i Chameleons. Capeggiati dal bassista/cantante Mark Burgess, il quartetto macuniano assurse al ruolo di cult-band per via di un personale sound post-punk, esemplificato in un brano–manifesto al pari di “Second Skin”, che ancora oggi riecheggia in formazioni di grido come gli Editors o gli Interpol. La travagliata storia dei nostri, fatta di ripetute scissioni e faide interne, non gli ha forse permesso di ottenere dei meritati riconoscimenti eppure non demordono. Attualmente sotto la sigla Chameleons Vox, il buon Burgess sta programmando la vendita di un nuovo ep, “M+D=1(8)”, tramite la loro etichetta Blue Apple Music (http://www.blueapplemusic.co.uk).
Il mini è composto da tre tracce inedite ed una cover di “Across the Universe” dei Beatles. A quanto pare nel 2014 dovrebbe uscire anche un ennesimo album “Eden And The End Of The World”. Mark Burgess, in compagnia del batterista originale John Lever e di alcuni collaboratori occasionali, rinverdiranno i fasti dei Chameleons grazie ad una tournèe mondiale che toccherà pure lo stivale per le seguenti date:
11/12 Lo-Fi, Milano
12/12 Traffic, Roma
13/12 Covo, Bologna
14/12 Extenzia, Prato
http://www.chameleonsv.com/
https://www.facebook.com/Chameleonsvox