“Follia” di Patrick McGrath
Casa editrice: Adelphi
Anno pubblicazione: 1998
N. pagine 294
Prezzo: € 15,00
Inghilterra 1959. Stella Raphael si innamora perdutamente di Edgar Stark, ma la loro è una storia che supera ogni schema. Basta elencare pochi elementi per comprenderne la straordinarietà: l’amore tra i due nasce in un manicomio criminale, Stella è la moglie del vicedirettore ed Edgar è un artista, rinchiuso lì per aver ucciso in modo efferato sua moglie. Il tutto è descritto da Peter Cleave, psichiatra e collega di Max Raphael, marito di Stella. Patrick McGrath dà voce allo psichiatra-narratore e lascia trapelare in ogni riga la sua fredda determinazione a studiare il caso clinico, tralasciando l’aspetto umano della vicenda. Più Peter Cleave si dimostra cinico e tagliente, tanto più si riconosce il genio letterario di McGrath, che in questo romanzo ha dato prova di un’altissima capacità stilistica e narrativa.
Quanto fascino possa racchiudersi in un artista lo scopre sin dal primo incontro Stella, che diventa vittima involontaria per due aspetti: il primo perché lascia che Edgar si serva di lei per scappare dal manicomio e l’altro, il più doloroso, perché si ritrova improvvisamente abbandonata. A quel punto, è lei a perdere il senno: abbandona marito e figlio e raggiunge Edgar a Londra.
L’instabilità mentale dell’artista, tuttavia, emerge in maniera spaventosa e crudele. Stella diventa preda delle sue ossessioni, ma viene salvata dall’intervento della polizia, che la riporta a casa. Il ritorno in famiglia e il perdono solo apparente del marito rendono la vita di Stella sempre più insostenibile, tanto che finisce lei stessa in manicomio, sotto la tutela del dott. Cleave. Come una moderna Emma Bovary, Stella Raphael è perseguitata da visioni e da incubi ed è tormentata per l’impossibilità di rivedere Edgar, tenuto a debita distanza dal dott. Cleave, che – per l’intera storia – continua a manovrare pericolosamente tutti i personaggi come fossero marionette.
autore: Flavia Vitale