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giovedì 8 dicembre
KILL THE VULTURES (Jib Door/Locust/Wide, U.s.a.) – live
AMARI (Riotmaker records, Ita.) – live
+ guest: BMX from Puazze Crew – dj set
Kill the vultures (Jib Door/Locust/Wide): Band nata in Minnesota (col nome di Oddjobs) ma oggi stabilmente a New York. Un disco e un gruppo che parte dall’Hip Hop nero per toccare generi diversi e ai più, inconciliabili tra loro. Kill the vultures sono una delle realtà più arrabbiate, sbilenche e moleste che il panorama musicale oggi ci offre. Sono riusciti a trovare un sound violento, nervoso, tanto lento, cupo e mefitico, quanto veloce, d’impatto e crudo. Un’ anima jazz che viene bypassata da battute ora spezzate e veloci, ora downtempo. Percussioni acide e lisergiche, tribali e assolutamente e puramente punk. Gli MC si alternano con abile maestria, e soprattutto dimostrano oltre ad un forte potere evocativo, anche buone capacità tonali. Sampler di chitarre stuprati da assoli di tromba jazz, cool jazz, sezioni ritmiche ossessive e ridondanti, atmosfere genuinamente di strada. Imperdibili per i fan di Dalek e Clouddead. Disco del mese giugno e copertina luglio su blow up, recensione e intervista su rockerilla di novembre, 5 stelle su rumore di settembre, 4 stelle + un brano nella hit parade di xl di repubblica.
Amari. Nascono nel 1996 dall’idea malsana di Pasta e Dariella di vedere cosa potevano ricavare dall’hip hop se lo tormentavano un po’. Con l’ingresso del gruppo di Cero, bassista convinto di suonare il violino e, del dj H.C.Rebel, gli Amari evolvono il loro sound creando un miscuglio di rock, psichedelia, hip hop deviato, il tutto spacciato per semplice rap. Nel 2001 incidono “Guida Verde e.p.”, tre brani che fanno ricordare agli Amari che sanno anche scrivere canzoni pop, e si continua con la conferma l’anno successivo di questa teoria tramite la pubblicazione di “Apotheke”, nove brani con tanti tanti ritornelli. E oltre al rap spuntano le chitarre. E poi, come sempre, ancora concerti. E la banda non ce la fa più a sentirsi così sola: decide di chiamare altri amici sul palco. Arrivano Marcopiano alle chitarre e tastiere e Carletto Baracus alla batteria. E i live degli Amari diventano indie-rock. Ma il rap? Torna nel 2003 nel loro album più sperimentale, “Gamera”. Un miscuglio forsennato di schegge, schizzi, spruzzi di qualsiasi cosa. Il disco ottiene un ottimo successo di critica e pubblico, alimentato da parecchie date in giro per lo stivale. 27 settembre 2005: gli Amari pubblicano il loro disco più ambizioso, “Grand Master Mogol”, un insieme perfetto di melodie pop e sperimentazioni.
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venerdì 9 dicembre
TONINO CAROTONE & ARPIONI (ITA / spagna) – live
Antonio de la Cuesta, Tonin da ragazzo e Tonino da musicista, è cresciuto in un quartiere popolare di Pamplona ascoltando la radio, guardando la tv e assimilando tutte le melodie degli spettacoli e degli spot televisivi più ignobili. Poi, iniziata la carriera musicale, durante gli spostamenti in furgone ascoltava cassette di quelle che sono le sue vere passioni musicali: Luis Aguile, Trini Lopez, Peret e soprattutto i cantanti leggeri italiani come Mina, Rita Pavone, Albano & Romina, Adriano Celentano. Dopo l’incontro e l’inizio di una frequente collaborazione con Manu Chao, Tonino ha preso il cognome d’arte dal napoletano Renato Carosone e il look da Fred Buscaglione, le sue guide spirituali. Il suo album è dunque un vero e proprio omaggio alla canzone italiana, ma a quella ormai passata che faceva da colonna sonora alle commedie all’italiana degli anni ’60 e dei primi anni ’70, con tanto di mandolino sempre presente a sottolineare la melodia. Ascolta “Me cago en el amor”: è un mondo difficile…
Inizio ore 22:00
Ingresso 10.00 euro
sabato 10 dicembre – duel:beat
HANG THE DJs
80’s pop memorabilia / electro-disco-wave buttshakers / italodisco nostalgia
with: mr.wowie zowie & mr.lostflood
Autore: red.
www.riotmaker.net www.killthevultures.com