Love of Cartography è post-rock da “carezza in un pugno” ed è proposto dal quartetto di Sidney Sleepmakeswaves, una formazione che ha un obiettivo dichiarato per gli ascoltatori, ovvero quello di spostare l’attitudine alla musica immediata ad un crescendo ardito, crepuscolare giocato tutto sui sentimenti elettrici dai percorsi contorti, e queste dieci tracce danno la carica emotiva di un rebus solo strumentale dal forte impatto misterioso e nero.
La loro forza post-rock non è una mera “sopravvivenza”, hanno un suono che si rende inafferrabile, che cambia senza posa, suoni, dolcezze, foghe e sfuriate di rimando Mogwai, Russian Circle, qualcosa di Explosions In The Sky, una spinta, un impatto che insegue il sogno di non essere mai uguale a sé stesso, e a sentire – a tutto volume – la cosa riesce alla grande, tanto che questa formazione australiana potrebbe fare gola ad altrettante label del vecchio continente in cerca di “cose echeggianti” che rendono sul fronte delle vere fosche vibrazioni.
Grandi deflagrazioni e tenerissime abluzioni di calma, un rincorrersi di stimolazioni espressive come un ciclo di vita, chitarre elettriche preponderanti, stop’n’go allucinati e melodie candidamente nervously che non danno tregua, sono queste le migliori sensazioni che potrete trovare nella botta amperizzata di Traced in constellation, tra i vortici a mulinello di Great Northern, How we built the ocean o nel finalone pirico e frusciante di Your time will come again, traccia che fa da lascito per questi ottimi Sleepmakeswaves, una formazione ad alto contenuto di immaginifico.
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autore: Max Sannella