Due anni fa usciva “Andate tutti a fanculo” per Unhip/La Tempesta, album di “transizione” degli Zen Circus che, dopo “Villa Inferno”, fortemente punkrock e in lingua inglese per circa la metà dei brani, sembrava effettivamente aver dato una scossa all’offerta artistica del trio toscano.
Dopo due anni è pronto Nati per subire, circondato da un’atmosfera di curiosità decisamente sopra la norma, alimentata anche dalla grande presenza sui social network della band. Nati per subire sembra segnare una nuova evoluzione e gli Zen sembrano entrare in un vero e proprio periodo classico, perfettamente proporzionato ma, come al solito, con una forte connotazione realistica.
Undici tracce confezionate esattamente come ci si aspetta da Appino, Ufo e Karim: verità crude e pungenti, ironia a tonnellate e un realismo, appunto, da regia anni ’50.
Ci accompagnano “Nel Paese che sembra una scarpa”, quasi ad evitare il nome Italia, a sottolineare un’appartenenza che sembra essere diventata esclusivamente geografica ma che sotto il punto di vista culturale, sociale, politico e religioso, appartiene definitivamente ad un’altra generazione, ad una minoranza che tiene le redini.
“La democrazia semplicemente non funziona”, titola il sesto brano, in cui il breve, ma incisivo, cammeo di Giorgio Canali sembra tagliare via parecchie chiavi di lettura astratte, tenendoci stretti alla terra, alla vita di tutti i giorni, in una melodia paradossalmente sognante, quasi da ninnananna.
Il viaggio lungo la penisola continua a braccetto con i vari personaggi creati dalla band, dai “Qualunquisti” a “Franco”, dai “Milanesi al mare” al “Ragazzo eroe” per terminare con la splendida ballad “Cattivo pagatore”, in un rapporto ideale con “Canzone di Natale” per quanto riguarda sonorità e melodie.
L’ennesima riprova della validità della band che riesce, di nuovo, ad offrirci una visione apparentemente cinica, ma aderente come poche altre alla triste situazione attuale. Come fosse facile spiegarlo in quattro accordi.
The Zen Circus – L’amorale by La Tempesta
Autore: A. Alfredo Capuano
www.zencircus.it/