In attesa del prossimo lavoro sulla “lunga distanza”, torna a farsi viva una band, i Disco Drive, che in breve tempo (e decine di concerti, e centinaia di kilometri) s’è conquistata a pieno titolo un ruolo di primo piano nello scenario indipendente italiano.
La breve, rumoristica, “Abuse of power” fa da preludio ai riff-rasoiate di “A factory of minds”, che mescola la compattezza dei migliori Gang Of Four con morbide aperture melodiche e contro-canti che si intrecciano con un trascinante hand-clapping.
“Back and forth” è cupa e rabbiosa, lenta e spigolosa, con la batteria a delineare il mood cangiante e un interessante lavoro sulle voci (anche in falsetto!). “My party” ha l’appeal pop di un singolo-bomba, è vivace, melodica, con dei riff di chitarra assolutamente “catchy” e una batteria che, quando parte “in levare”, è a dir poco irresistibile.
“Dot dash dew”, col basso protagonista e con i campanacci alla fine che fanno da “ponte” col brano successivo, sembra il pezzo più “sbiadito” e più inconcludente. Più interessante – seppur sembra di trovarsi davanti ad una jam-session “abbozzata” – la conclusiva, strumentale “Comes as no surprise”, con delle belle distorsioni a disturbare il drumming ossessivo e ipnotico. In più, il mini-cd contiene il divertente video dell’ottima “All about this” (dall’album “What’s wrong with you, people?”). Un dischetto interessante, anche perché probabilmente (una mia supposizione personale?) lascia intravedere un leggero cambio di traiettoria nel sound della band, forse più propensa – nel futuro prossimo (leggi: nel prossimo LP) – ad esplorare e sperimentare le infinite variabili del proprio “lato” post-punk che ad alimentare gli aspetti più funky e “frivoli”…
Autore: Daniele Lama