Il linguaggio scelto dalla napoletana Dionisio Folk Band per raccontare e denunciare cosa non funziona nel nostro Paese non è rabbioso e pessimista, ma piuttosto indomito e costruttivo, nel sottolineare e amplificare come un megafono il lavoro di chi cerca ogni giorno il bene comune nella nostra società, come Emergency ad esempio, organizzazione non governativa esplicitamente citata in ‘Il Mondo alla Fine del Mondo’, brano tra i più riusciti, anche dal punto di vista lirico; questa è contemporaneamente combat rock e canzone popolare tradizionale di protesta, che in buona parte riprende spunti soprattutto dai Modena City Ramblers, specialmente quelli della lunga fase irlandese e sudamericana del primo decennio, di dischi come La Grande Famiglia e Musica Rebelde, ma l’aspetto più interessante è la contaminazione con i suoni salentini, cilentani e vesuviani, che rendono varie canzoni piuttosto originali e suadenti, composte dal leader del gruppo Massimo de Vita.
Varie cose però non ci convincono, a cominciare dall’eccessiva verbosità dei testi, per altro non sempre ben cuciti sulle musiche, aspetti da correggere per guadagnare efficacia comunicativa, mentre l’antirazzismo, l’antimilitarismo e l’antifascismo del gruppo napoletano rimangono il fulcro del messaggio, e riescono ad emergere dal pantano della retorica grazie alla sincerità e alla passione politica della DFB, che s’intuisce anche dal libricino interno al CD, che contiene un duro brano di Luis Sepùlveda ed una foto “militante” del folksinger americano Woody Gouthrie.
L’utilizzo di una strumentazione molto ampia, nei momenti “medievali” e “popolareschi”, come ad esempio ‘Il Mercante della Sganasseta’, ricorda il progressive folk anni 70 dei Delirium e ancor più di band inglesi come i Gryphon e gli Steeley Span.
‘Campo di Mine’ è ispirata da una novella di Italo Calvino, e ‘Il Treno ha Fischiato’ ad una di Luigi Pirandello, e tutto sommato riesce il tentativo di riprendere lo stile narrativo del Fabrizio de Andrè più caustico e surreale in ‘Considerato Che’ e in ‘Non si Ammazzano anche i Pipistrelli Così’.
Ascoltando queste canzoni è inevitabile chiedersi se ci sia ancora in Italia una fetta di gente che abbia voglia di immaginare una vita migliore per tutti, ed un ritorno ad una vita più semplice e schietta, come sembrano indicare i ragazzi della Dionisio Folk Band.
Autore: Fausto Turi