Nicola Ferloni, già attivo negli anni passati con Go Down Moses, Vulturum, Pueblo People e His Electro Blue Voice ha deciso di esordire in solitaria a nome Servant Songs. Dopo un periodo di crisi, invece, di romanzare le sue sfighe ha deciso di assumere un atteggiamento resiliente e ha scritto una manciata di brani indicativi di una rinascita, e di una vita senza guerra, in accordo con se stesso, senza demoni e senza bugie. I brani, partiti come intime confessioni acustiche nel tempo hanno visto il supporto di un buon gruppo di collaboratori che hanno arricchito il sound. Servant Songs si esprime con un cantautorato indie rock che ha tra i suoi principali riferimenti Elliot Smith e Jason Molina e si destreggia tra ballate avvolgenti (“Convalescence blues”) e momenti malinconici e pregnanti (“Perpetual cheerleader”). Con “A home” Servant Songs raggiunge il pathos del cantautorato intimo e che si mette a nudo e dimostra anche ottime doti di composizione in fase di arrangiamento nelle variegate aperture di “Drivers Ed”” e nell’arpeggiata “Going gray”.
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autore: Vittorio Lannutti