“They call me, Dr. John, The Night Tripper” (testo di apertura del disco Gris Gris e del brano “Gris Gris Gumbo Ya Ya”).
Figura iconica, fuori dagli schemi. Persona che incarna quell’alea di terreno mistero da celebrante pagano di musica viscerale. Hippy e maschera da Mardi Gras dal profondo eclettismo musicale capace di muoversi con deviata disinvoltura tra il rock, il blues, il jazz e una decomposizione sempre però ancorata a chiare matrici.
All’anagrafe Malcolm Rebennack, Dr. John nasce come un ossimoro pianista bianco nella nera New Orleans musicale, alternando esperienze da sessionman, compositore e arrangiatore.
Trasferitosi nel 1963 a Los Angeles, si dedica a un’ondivaga messa in atto di gruppi freak finché (complice forse anche la sua vicinanza alla religione voodoo) nel 1968 crea l’alter ego Dr John Creaux.
Sotto la nuova “ditta”, accompagnato da personaggi all’altezza della suo “oltre”, registra nel 1968 il suo capolavoro, Gris Gris, meticcia composizione sospesa tra il folklore di New Orleans, ancestrali jam da tribalismo freak e baccanali dalla forte carica sessuale.
Il successivo Babylon (1969) risulta più canonico, meno visionario e inizia ad essere troppo influenzato dalle mode psichedeliche del tempo da gusto west coast che sfociano nell’ipertrofia di Remedies (1970).
L’abbandono alla sua fedeltà alla linea di Gris Gris viene certificata con The Sun Moon And Herbs (1971) che vede (appunto) la partecipazione di Eric Clapton e Mick Jagger, e Gumbo (1972), un omaggio ai pianisti suoi maestri attraverso classici di New Orleans.
In the Right Place (1973) segna una temporanea ripresa colorata da un funk tribale, canto del cigno prima di virare tra alti e bassi, verso rotte jazz inaugurate da City Lights (Horizon, 1978) e Tango Palace(Horizon, 1979).
autore: Marco Sica