Eccolo, è lui il responsabile dell’ammorbidimento in chiave “classic rock” del suono degli Hellacopters. Stiamo parlando di Robert “Strings” Dahlqvist che, sfruttando l’anno sabbatico preso dalla formidabile formazione di Stoccolma, si è concesso una divagazione da solista con il progetto Thunder Express. Rivelando quanto forte sia stata l’influenza della sua cifra stilistica nell’evoluzione che ha portato i ‘Copters a trasformarsi dal veemente gruppo punk degli esordi nella strepitosa rock’n’roll band di “High Visibility” e “By The Grace Of God”. La prova del nove arriva con il debut-album dei Thunder Express pubblicato a poche settimane di distanza dal singolo apripista. Già il titolo del disco, “We Play For Pleasure”, la dice lunga sull’attitudine della formazione messa in piedi da Strings. Suonare per puro piacere, per divertimento, senza lo stress di rimanere rigidamente all’interno di uno schema o di un’etichetta. Nascono così i dieci brani che mettono in mostra un suono rock rotondo, grintoso e robusto ma che non disdegna mai una certa dose di melodia. Si va dall’open-track “Off I Go” alla splendida “Get Back In”, intrisa di aromi R&B, al rock’n’roll di “Always Up To Something New” fino a una sin troppo morbida “Feed My Dreams” posta in chiusura di programma. In mezzo troviamo un’altra manciata di belle canzoni: da “Stupid Lies”, forse il brano che maggiormente ricorda gli Hellacopters degli ultimi due dischi, ai brani già apparsi su singolo, “In My Mind” e “Believe In You”, entrambi esuberanti esempi di hi-energy rock’n’roll. E, alla fine, “We Play For Pleasure” risulta essere quello che prometteva sin dal il titolo: un piacevole intermezzo in attesa dell’ormai imminente “Rock’n’Roll Is Dead”, annunciato dagli Hellacopters per i primi di giugno.
Autore: Roberto Calabro’