La curiosa sigla intestataria di questa mix-compilation non nasconde in realtà particolari sorprese, perché in sostanza sempre agli Underworld dobbiamo far riferimento quando parliamo di The Misterons, collettivo che racchiude proprio i due autori di “Dubnobasswithmyheadman” e “Beaucoup fish” – Karl Hyde e Rick Smith – accanto ai fidi collaboratori Darren Price e Steven Hall.
Più di una sorpresa la offre invece l’ascolto del materiale raccolto in “Athens”, perché questo bignami di “ascolti preferiti e possibili influenze” reca tra i nomi del proprio indice anche quelli di Alice Coltrane, Mahavishnu Orchestra e Soft Machine. Tramite una limpida visione d’insieme, e pure sporcando qua e là le tracce con l’intervento di voci vocoderizzate, gli Underworld trovano degli insospettabili punti di coesione tra la visceralità jazz-rock di “You know you know” della Mahavishnu Orcestra e lo Squarepusher versione fusion di “Theme from Sprite”, tra il mistico “viaggio in Satchidananda” di Alice Coltrane e i singhiozzi soul di Osunlade, tra l’electro-jazz del Detroit Experiment e la funky-house di Moodyman, tra il classicismo canterburyano dei Soft Machine di “Penny hitch” ed i lustrini pop dei Roxy Music di “2HB”.
Completato pure da Laurent Garnier, da Miroslav Vitous, da un pezzo degli stessi Underworld e da un’inedita collaborazione tra Karl Hyde e Brian Eno, il collage finale risulta quanto mai godibile.
Autore: Guido Gambacorta