Che Fantastic Negrito (Xavier Amin Dphrepaulezz) fosse un musicista “fuori dagli schemi”, talentuoso nel declinare in modo personale i linguaggi propri della musica nera, era palese evidenza sin dai solchi dell’EP d’esordio a nome Fantastic Negrito del 2014, lavoro però ancora saldo in un “blues” carnale e viscerale.
Nel tempo una progressiva crescita artistica faceva della decodificazione e della rielaborazione la matrice con cui “stampare” pazzi mondi musicali che univano le visioni “black” di George Clinton con le deviazioni del Dr. John di “Gris-Gris”, rock che lambiva finanche i Led Zeppelin e umori riconducibili a una certa produzione di Frank Zappa (da “Cosmik Debris” fino a “Keep It Greasy”).
Così dopo gli il buon “The Last Days of Oakland” del 2016 (da citare “Working Poor”, “Hump Through the Winter”, “Lost in a Crowd”…) e l’ottimo “Please Don’t Be Dead” del 2018 (di pregio l’abrasiva “Plastic Hamburgers” e con essa “Bad Guy Necessity”, “A Boy Named Andrew”, “Transgender Biscuits”, “The Duffler”, “Bullshit Anthem”…), passando per “Have You Lost Your Mind Yet?” del 2020 (da menzionare “Chocolate Samurai”, “Searching for Captain Save a Hoe”, “Your Sex Is Overrated”, “Platypus Dipster”), la consacrazione con l’eccezionale “White Jesus Black Problems” (il suo miglior disco a parere di chi scrive).
“White Jesus Black Problems”, che si distingue già da titolo, non presenta punti deboli con la splendida “Highest Bidde” che vale da sola il prezzo del biglietto, e poi le belle “Trudoo” (da coro gospel), “Venomous Dogma” e “Man with No Name”, le nuance nere di “They Go Low” , il blues urbano di “Oh Betty”, gli echi southern di “Nibbadip” e “You Better Have a Gun”…
Il tempo dell’acustico “Grandfather Courage” del 2023, con rivisitazioni illustri (ancora a fare da padrona è “Highest Bidde”) ed ecco il personale “Son of a Broken Man” (Storefront Records).
Apre il disco la sporca e muscolare “Runaway From You” a cui fa seguito la calda “I Hope Somebody’s Loving You”.
Se cadenzata è “Skirty”, “Goddamn Biscuit” è intenso e particolarmente riuscito momento con le sue abrasioni e il suo graffiante assolo.
Mentre in “Living With Strangers” emerge un tono epico nella narrativa per un altro ascolto di pregio, la bella “Devil In My Pocket” unisce magistralmente rock a black music.
Esatta è la ballata “California Loner” a cui segue l’enfatica “My Only Friend Is You”.
Giusto singolo è “Crooked Road” dall’accattivante cambio di registro che esalta le doti melodiche di Fantastic Negrito.
“This Little Light Of Mine” ha anima gospel ed è preludio per la personale confessione di “Son Of A Broken Man” (“I be the son of a broken man/You can’t imagine the things that I’ve tried/So we could both swim in the river of tears/That I caused so many to cry/If only you knew how much that I was hurting inside….Only the dreamers, only the dreamers survive”) che congeda l’ennesimo ottimo lavoro discografico di Fantastic Negrito.
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