Il Festival di quest’anno spinge il visitatore a scoprire ancora una volta, un nuovo complesso museale nascosto al grande pubblico, ma non per questo meno suggestivo e romantico, finanche drammatico per tutte quelle storie di bambini indesiderati e affidati ad altro destino raccolti dalle cure caritatevoli delle madri religiose dell’Addolorata; al Museo La Ruota degli Esposti si respira nei due giorni dedicati alla rassegna, quell’atmosfera di appartenenza ad un bacino culturale metropolitano, al quale la cultura cittadina aspira ed è sensibilmente attratta.
E’ per mettere in risalto i diversi campi di percezione dell’arte sintetica ( spazio, suono, immagine, tempo ) che la seconda edizione si sofferma sulla Sinestesia, la percezione multipla degli eventi e degli elementi che avvolgono lo spettatore per una esperienza sensoriale completa. Attraverso le proiezioni video di Claudio Sinatti o Tina Frank, le installazioni multimediali di Limite a Zero , Luigi Pagliarini e Francisco Lopez, la fruizione diventa una esposizione pratica dell’ esperienza sinestetica, non soltanto emotiva, ma dalle forti ripercussioni sensoriali .E’ quanto sperimentato personalmente durante la esecuzione live di Francisco Lopez, in una cripta del 700’ completamente oscurata dalle fonti luminose, invasa dalle devastanti tessiture soniche diffuse nell’ambiente da ogni angolazione a sfruttarne ogni anfratto alla ricerca del drone infinito e persistente all’orecchio dei fruitori in sala.
Tra le altre performance live, numerose sarebbero altre segnalazioni; per citarle si segnalano nella prima serata la presentazione in anteprima del progetto solista di Marco Messina ( ex 99 Posse ) & Michelangelo Dalisi di Avatar 41, con testi di Neruda, Cavalcanti, Jenet tradotti dalle tessiture sintetiche elaborate dal laptop del napoletano; la particolare esecuzione live dell’ultimo lavoro di Jason Kahn, batterista e percussonista prestato all’elettronica; l’enorme bagaglio del russo, poi trasferito in Svezia Coh, ricco delle collabobazioni con Coil al cui attivo si segnalano importanti uscite presso le più importanti etichette dell’elettronica: Mego, Raster-Noton, Staalplat. Per la seconda serata aperta dal workshop di Tonne aka Paul Farrington, ideatore e disegnatore di video per nomi più quotati in campo elettronico e della ricerca ( Pole, Scanner ) nonche collaboratore di importanti trasmissioni televisive dei maggiori network europei, oltre alla già citata esperienza multisensoriale proposta da F.Lopez, l’attenzione veniva catturata dalla tenerezza delle proiezioni minimali nei video di Mou-Lips, dal calore del dub profuso dai laptop di Si-Cut.DB accettato di buon grado dall’infreddolito pubblico della seconda serata. Per i nottambuli il festival ha offerto una coda nella notte tra il 6 ed il 7 al club Velvet, dove si sono esibiti in showcase: Andy Vaz, Strobocop ed Animae Ilic pazienti ricercatori della battuta giusta e traghettatori affidati verso suadenti chill-out.
Autore: g.ancora