Variegato acquerello dalle tenui tinte agrodolci permeate di malinconia e della ricerca di uno spazio tra le righe delle note e delle emozioni.
Sin dai colori della copertina, si percepisce come l’atmosfera di My Echo (Bella Union – Pias) di Laura Veirs cammini su un filo, in bilico tra le consuete aperture ariose (su tutte le orchestrazioni) e il baratro nero del soliloquio emotivo.
E a ben ascoltare, l’eco che risuona è quella che ha voce nel difficile passaggio di vita della Veirs: ‘My Echo is my 11th solo album. It’s my ‘my songs knew I was getting divorced before I did’ album. My conscious mind was trying as hard as I could to keep my family together but my subconscious mind was working on the difficult struggles in my marital life. I was part of a “Secret Poetry Group” that met and wrote poems monthly for a year during the writing of this record. Many of my poems turned into songs for this album. By the time the album was being mixed last fall, my ex-husband/producer Tucker Martine and I had decided to go our separate ways. We were a great musical team for many years but we struggled to be compatible in our marriage and family life and that struggle is reflected in this album’.
‘My Echo è il mio undicesimo album da solista. È il mio album “le mie canzoni sapevano che stavo per divorziare prima di inciderlo”. La mia mente cosciente stava cercando di tenere unita la mia famiglia, ma il mio subconscio stava lavorando alle difficili lotte della mia vita coniugale. Facevo parte di un “Secret Poetry Group” con cui mensilmente mi sono incontrata e scritto poesie per un anno durante la stesura di questo disco. Molte delle mie poesie si sono trasformate in canzoni per questo album. Quando l’album è stato mixato lo scorso autunno, il mio ex marito / produttore Tucker Martine e io avevamo deciso di separarci. Siamo stati una grande squadra musicale per molti anni, ma abbiamo lottato per essere compatibili nel nostro matrimonio e nella nostra vita familiare e questa lotta si riflette in questo album’.
‘In this new batch of songs I imagine escaping from some sort of prison or cage. Advancing age, the confines of domesticity, our oppressive government and the threat of the apocalypse permeate these songs. In these songs my heart craves certainty and permanence but none is to be found. It’s an album about disintegration’.
‘In queste nuove canzoni immagino scappare da una sorta di prigione o gabbia. L’età avanzata, i confini della vita domestica, il nostro governo oppressivo e la minaccia dell’apocalisse permeano queste canzoni. In queste canzoni il mio cuore desidera ardentemente certezza e permanenza ma non se ne trova nessuna. È un album sulla disintegrazione’.
Con il disco anche il video di “Burn Too Bright” che, tra colori di parole e pittogrammi di gesso sul nero asfalto, illustra perfettamente la duplice anima dell’intero lavoro discografico.
‘In March I had been walking my dog around the neighborhood thinking about how to make a cool video with sidewalk chalk and this concept came to mind. It was shot by Lance Bangs right before lockdown. It was drawn be me, my two sons Oz (7) and Tennessee (10) and our babysitter Lori VanRavenhorst over the course of 8 hours in a church parking lot in NE Portland. Much of the video was shot from the ground; I love how the entire piece is revealed in the final drone shot. The next day rains came and washed the chalk away. Much of my new album is about disintegration, death and the ephemeral nature of things, so the making – and nature’s taking away – of this giant chalk drawing fits well into the album’s overall concept’.
‘A marzo stavo portando a spasso il mio cane per il quartiere pensando a come realizzare un bel video con il gesso sul marciapiede e mi è venuto in mente questo. È stato girato da Lance Bangs proprio prima del lockdown. A disegnare io, i miei due figli Oz (7) e Tennessee (10) e la nostra babysitter Lori VanRavenhorst nel corso di 8 ore, in un parcheggio della chiesa a NE Portland. Gran parte del video è stato girato da terra; Adoro come l’intero pezzo viene rivelato nella ripresa finale del drone. Il giorno successivo sono arrivate le piogge e hanno lavato via il gesso. Gran parte del mio nuovo album riguarda la disintegrazione, la morte e la natura effimera delle cose, quindi la realizzazione di questo gigantesco disegno in gesso – e la natura che lo sta cancellando – si inserisce bene nel concetto generale dell’album’.
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autore: Marco Sica