Il disco omonimo del 2004 di Songs for Ulan aveva calamitato l’attenzione di molti appassionati, con la sua miscela di new folk e blues malato cantato in inglese ed ora, tre mesi prima dell’attesa pubblicazione del suo seguito – che si intitolerà ‘You Must Stay out’ ed uscirà ancora su Stoutmusic con la produzione di Cesare Basile e la partecipazione di Hugo Race, Marta Collica e Tellaro – ci incuriosisce non poco questa data live di Pietro de Cristofaro e soci a Napoli.
Il ‘Sudterranea’ Club – che ha due salette per i concerti, e stasera siamo in quella bellina ma poco spaziosa in cui la musica rimbomba un po’ – sta proponendo in Autunno concerti interessanti (tra gli altri A Toy’s Orchestra e Blessed Child Opera), e stasera ci saranno all’incirca una cinquantina di ragazzi desiderosi di calarsi per un’ora nel sinistro immaginario di una band che racconta un’altra faccia dell’America: notturna, rurale, poco conosciuta, fuori dal tempo ma piena di fascino, la stessa che ritroviamo nell’opera di cantautori tormentati quali Bob Dylan, Howie Gelb, Will Oldham, o nei libri di William Faulkner.
E dopo l’esibizione del gruppo spalla, gli ‘Ammuina’ – in napoletano: confusione, chiasso – il cui nome già in effetti descrive la loro proposta emocore ancora da perfezionare, tocca ai Songs for Ulan, che ripropongono in un live set breve (circa un’ora: una precisa scelta del gruppo quella di fare esibizioni di questa durata, che evitino di calare l’ascoltatore in un clima viscerale, cupo ed intenso troppo prolungato…) tutte le canzoni del precedente disco più alcune sorpresine inedite di prossima pubblicazione (e dai toni direi che ‘You Must Stay out’ si preannuncia maggiormente rock del suo predecessore).
Lo show procede a strappi ed è un contino chiaro/scuro, con passaggi molto aggressivi quali ‘Now I Know’ alternati a malinconiche ballate acustiche: la splendida ‘All that she Said Was: no’ e ‘Life Was not yet’; anche stasera, come al Neapolis Festival in luglio (quando Songs for Ulan si esibì per pochi fortunati nella stessa giornata di Nick Cave ma ad un orario infame, le 16.15, e sotto un sole bastardo…) il pubblico nota la presenza potente del contrabbasso di Fulvio di Nocera (già con Bisca e Polina), spina dorsale di tutti i pezzi, e soprattutto la voce perfetta e dotata di buona pronuncia inglese (che è cosa ahinoi rara, nell’indie rock italiano) di Pietro, in una esibizione collaudata nelle date della primavera scorsa con poche incertezze strumentali, che ad ogni modo se ci sono contribuiscono a rendere la performance realmente autentica (‘…non mi piace la ricerca della perfezione estetica in questo genere di musica; preferisco piuttosto che un pezzo suoni vero e sentito dal musicista che lo interpreta, e non mi convince chi si prende troppo sul serio e vuol suonare folk estraniandosi sulla sua seggiola, ricorrendo al poi ad una serie di marchingegni ed effetti sonori’ ci aveva confidato il cantante stesso prima dell’inizio dello spettacolo).
Se avete voglia di un’anteprima sul nuovo disco di Songs for Ulan, ‘You Must Stay out’ (la canzone) è stata pubblicata da poco su “Songs for Another Place” doppia compilation uscita in Italia ed Usa con brani inediti di band garageblues nord americane ed italiane, curata da Urtovox e Awfulbliss rec. e distribuita in Italia da Audioglobe.
Autore: Fausto Turi e Colomba Palladino
www.songsforulan.com