Sarcastici ed irriverenti come i punk di trentacinque anni fa, i Keiki, duo che vive a Bruxelles, con questo terzo disco, hanno aggiunto al loro sound una dose massiccia di rabbia.
Con “Popcorn from the grave”, il loro indie-rock, si è arricchito di sonorità più aspre, grazie alle aperture al post punk e per certi versi al metal sabbathiano.
Il disco si apre con una brano, che riflette amaramente su come si può sopravvivere ai bombardamenti atomici di “Hiroshima-Nagasaki”, nel quale suonano come dei Primis degli inizi ma annacquati dall’elettronica.
Il duo per la realizzazione di questo disco si è fatto occasionalmente accompagnare da un bassista e in diversi brani viene utilizzato il theremin, come nella sonicyouthiana “The killing cure”, intrisa di indie Usa degli anni ’90.
Il post punk nevrotico emerge in maniera preponderante nelle schegge circolari di “Deformed bodies” e nella roteante “Headless girl”. Con molto sense of humor e spirito agrodolce i Keiki si fanno ascoltare con piacere, grazie alla loro indole nel saper coniugare tutte le migliori sonorità anni ’90.
Autore: Vittorio Lannutti