Se non avete mai ascoltato un disco dei Caboto, cercate riparare quanto prima. Magari procurandovi questo “Hidden or just gone” (uscito per la giovane ma superlativa Fratto9 Under The Sky), ultima fatica della band.
Un disco in cui i confini del termine “rock” vengono continuamente spostati e messi in discussione. Dalle frequenti immersioni nelle turbolenti acque del free-jazz alle raffinatezze quasi prog, da certe sfumature “kraut” alle immancabili dinamiche “post”, dai fugaci viaggi spaziali a certe asprezze noisy, i Caboto costruiscono i propri brani senza porsi limiti di sorta, con un approccio curioso ed eclettico, confermandosi – alla fine – tra le più fantasiose e interessanti formazioni italiane.
Nel disco, prevalentemente strumentale, il cantato appare raramente: e forse forse se ne sarebbe potuto fare anche a meno, dati i risultati non sempre convincenti.
Peccati veniali, comunque. Il lavoro, nel complesso, è appassionante e di notevole livello. Da ascoltare e riascoltare.
Autore: Daniele Lama