E’ proprio il caso di dirlo: finalmente ritornano i Sikitikis! E lo fanno nel migliore dei modi, cioè senza smentirsi. Ma procediamo con ordine.
Ci avevano lasciato con “B” del 2008, cui aveva seguito un lungo tour in giro per l’Italia, perché uno dei lati migliori di questi ragazzi è proprio la performance dal vivo: sono veramente instancabili, sono capaci di dare il meglio di sé ad ogni loro live.
Ed eccoli dopo due anni, con la loro ultima fatica il cui titolo, “Dischi fuori moda”, richiama subito alla mente lo stile scanzonato della band.
Anche stavolta, il loro sound è estremamente duttile, mutevole, con un’influenza particolare dei suoni di matrice elettronica, che strizza sempre un po’ l’occhio agli anni ’80.
All’ascolto, spicca immediatamente “Voglio dormire con te”, che chiunque si consideri appassionato di musica indie deve ascoltare tassativamente (anche perché è disponibile anche sul loro myspace, totalmente aggratis, assieme a “Tu sei muta, io sono sordo”). Coretti campionati, basso distorto a dovere e ritmica perfetta ne consacrano l’ingresso a mò di tormentone nelle nostre teste, per non parlare del testo geniale e nonsense.
Non si può non parlare della sopraccitata “Tu sei muta”, il cui solo titolo vale un plauso alla band.
Ma attenzione: i Sikitikis non sono una band facile da ascoltare.
Sarà forse perché loro sono tra i fautori del “vero rock indipendente”, di cui hanno contribuito la diffusione e di cui sono gli alfieri oramai dagli anni novanta.
Per questo e altri motivi, sono ben distanti da certe band all’acqua di rose che pensano di essere indie e a cui la stragrande maggioranza degli ascoltatori è abituata. Il succo è: maneggiare con cura.
Cos’altro dire?
I Sikitikis sono praticamente perfetti, anche perché sono una delle poche band che non si è lasciata andare ai sogni di gloria (e di soldi facili) ed ha continuato a tenere d’occhio quello che dovrebbe essere l’obbiettivo primario di una band: la musica.
Autore: Veronica S. Valli