Sold out per i pisani Zen Circus all’Hiroshima Mon Amour.
Per gran parte dello scorso anno i membri del trio toscano hanno deciso di dedicarsi ai rispettivi side project, ora sono di nuovo insieme sui palchi di mezza Italia per presentare il loro ultimo lavoro “canzoni contro la natura”, uscito ad inizio anno.
Tante storie da raccontare, storie di vita e di politica.
Andrea Appino sul palco è carismatico e divertente, non si ferma un attimo, i suoi testi, personali e profondi, sono dei ragionamenti disillusi sul deterioramento dei nostri tempi.
Una costante dei songwriter italiani oggi è il voler raccontare le difficoltà degli ormai trentenni e dei tempi che stiamo vivendo.
In apertura “Canzone contro la natura”, e a seguire alternano pezzi dell’ultimo album a salti indietro nel passato: “Mi son ritrovato vivo” , “ Vai, vai , vai” “Albero di tiglio” “ No Way” e “Viva” (“Di cosa ridete e di cosa urlate. Perché festeggiate ancora l’estate. Di cosa ballate, di cosa vi fate… Evviva l’Italia, viva la fica, viva il duce, evviva la vita”).
Un concerto fatto soprattutto di grandi classici che eccitano il pubblico, scatenano poghi , stage diving e surf sulla folla.
Da “Mexicam Requiem” a “Andate tutti Affanculo”, fino a “Figlio di Puttana”, “L’Egoista” e “Vent’anni”.
“We Just Wanna Live”, infine “La canzone di Natale”.
Trasmettono grande sicurezza ed energia dal palco: sono sfacciati, schietti , divertenti, amaramente ironici. Un concerto tutto d’un fiato, suonato, sudato, durato quasi due ore, niente bis. Solo qualche intervento di Appino, scambi di battute con il pubblico e con il resto della band.
Breve interruzione, mandano un pezzo di Tg Lercio (http://www.lercio.it/) e ricominciano a suonare.
Gli Zen Circus denunciano, ma è una denuncia consolatoria, rassegnata e cinica.
Stupita, ascolto il pubblico cantare a memoria tutte le canzoni. I loro testi politici sono rock, sono punk e allo stesso tempo popolari e folk: ricordano Rino Gaetano e De Andrè nelle ritmiche e nella forma.
Questo modo di intendere la musica e l’ironia amara con cui raccontano la vita di tutti, li porta ad instaurare con il pubblico un rapporto diretto, stretto. In definitiva, o li ami o li odi. Ed è comunque molto bello quando si crea, in una sala gremita di gente, un’empatia così forte e così reale.
https://www.facebook.com/thezencircus
autore: Sara Ferraiolo
foto: Paolo Pavan