Esordisce nel 2011 con Nostalgina, pubblicato tramite la label INRI (Levante, Linea 77, Monaci del Surf e tanti altri), e nello stesso anno viene notato da MTV che lo nomina artista della settimana per la MTV New Generation. Abbiamo raggiunto telefonicamente Alberto Bianco, in arte soltanto Bianco, per qualche domanda in occasione della pubblicazione del suo terzo album dal titolo “Guardare per aria” e soprattutto in attesa di assistere al suo live del 27 Marzo ad Angri (Sa) presso il club Onda Sonora.
Nello stesso anno in cui MTV ti nomina artista della settimana, cominci una serie di collaborazioni all’interno anche del panorama della musica indipendente italiana, tra cui cito Linea 77; e come support ai live di Noah and the Whales, Le luci della centrale elettrica e i White Lies. Nel 2012 esce il tuo secondo album, sempre per la INRI, dal titolo “Storia del futuro” e a Febbraio di quest’anno il terzo e ultimo lavoro “Guardare per aria”, ancora INRI. Ci parli di questo nuovo lavoro?
Sì. È il mio terzo lavoro, un disco in cui sento di essere cresciuto molto dal punto di vista del suono. In quest’occasione ho affidato il lavoro di produzione acustica a Riccardo Parravicini, un grande professionista. Dal punto di vista dei testi ho raccontato quello che mi è successo negli ultimi due anni e quello che potrebbe succedermi.
Nel tuo nuovo album ci sono diverse collaborazioni: Niccolò Fabi, Levante, Metteo De simone (Nadàr Solo). Come hanno impreziosito il tuo lavoro?
Levante e Matteo hanno proprio scritto delle canzoni insieme a me. Con Niccolò Fabi e la sua band abbiamo registrato un brano, da lui a Roma, “Le dimensioni contano” dove lui ha registrato le chitarre, si è prestato come musicista. Poi in realtà Niccolò mi ha regalato tante esperienze durante questi ultimi due anni per cui ha collaborato anche in maniera indiretta. Tutte le cose che ho imparato da lui,le ho riversate in questo nuovo disco.
Disco che viene realizzato con la formula vincente del collettivo. Oltre ai già citati, infatti, ci sono altre featuring di spessore tra cui Gionata Mirai (Teatro degli orrori), Mr. T-Bone (Africa Unite e Bluebeaters) e Peter Truffa (Bluebeaters). Esperimento che mette in risalto il gruppo. Il prodotto che viene fuori è più corale. Cosa ti ha portato a questo?
Penso che ci sia sempre tantissimo da imparare da altri musicisti e abitando in una città come Torino, è facilissimo incontrare altri musicisti perché è talmente piccola che i luoghi che frequentiamo sono sempre gli stessi. Suonando insieme è venuto fuori che stavo lavorando al disco nuovo, tutti si sono offerti di collaborare insieme e quindi non ho fatto altro che lasciarmi andare e fare quello che avevo in mente.
Riccardo, poi, è stato molto bravo a tirare le somme ed estrapolare il materiale adatto ad un disco. C’erano tante “magìe” che però non erano adatte, lui invece è stato bravo a confezionare un album raccogliendo il meglio.
“Guardare per aria” è un racconto picaresco. Come sei riuscito a concepire un album così in questo momento storico di incertezze profonde, dove è sempre complicato sognare.
Vi confesso che una cosa che mi ha sbloccato è stata cambiar casa e trovarne una dal panorama bellissimo. Casa minuscola, messa anche un po’ male, che però ha un panorama pazzesco. Cosa che forse mi ha spostato l’orizzonte più avanti. E’ un posto abbastanza più in alto di Torino, con le montagne davanti e sotto la città. Cambiare punto di vista, quindi, mi ha aiutato a vedere in maniera più lucida le cose che mi circondavano e quindi ho scritto questo disco. È vero che è un momento di difficoltà ma chi ha la fortuna di credere nelle proprie capacità alla fine percorre una strada. Se sei sicuro di te stesso i risultati, anche se tra alti e bassi, si ottengono. Io mi reputo fortunato di essere capace di fare qualcosa e di aver incontrato gente che mi abbia permesso di farla, che mi aiuta e mi supporta.
Proprio parlando di persone che ti supportano, ne abbiamo nominati tanti, non abbiamo ancora nominato Max Gazzè. Qual è la cosa più importante che hai imparato da questi grandi nomi?
La coerenza, sopra e sotto il palco, e la passione che mettono nell’andare in giro a suonare e nel godersi ogni istante di quello che fanno.
Credo anche lo spirito di collaborazione, quel sentirsi, con Gazzè, Fabi o altri, una grande famiglia…
Sicuramente! A me piacerebbe e lo stiamo facendo anche qua a Torino. Loro sono grandi esempi da seguire sia umanamente che artisticamente.
Domanda che facciamo sempre a tutti, cos’è per te la legalità? Come andrebbe declinata nella vita di tutti i giorni?
La legalità secondo me è la libertà.
Mai ricevuto risposta così concisa a tale domanda. Passiamo al tour promozionale di quest’album. Ce ne parli?
Certo! A fine febbraio ho fatto una data a Bologna in compagnia di Colapesce ma è dal 13 marzo che partirà, da Ancona, il tour vero e proprio che toccherà diverse città e regioni italiane.
Tra cui anche Angri perché suonerai all’Onda Sonora…
Esatto e mi farà particolarmente piacere poichè è una tappa che farò coccolato da amici.
Grazie di essere stato con noi Alberto. A presto
https://www.facebook.com/Bianco
autore: Luigi Oliviero