Una via italiana al glitch pop, piano piano, si sta aprendo, ed i Fabryka, quartetto di Bari, dopo qualche mini CD pubblicato negli anni passati, si presentano sulla lunga distanza con questo lavoro interessante e ben maturo, cantato in italiano con voce femminile – la brava Tiziana Felle – ed una forma elettronica ricca ed elegante, al sapor di carillon, completata dall’uso del piano rhodes, e di chitarra, basso e batteria.
Il disco contiene quattordici brani pop molto emotivi, con un paio di strumentali, e qualche ritornello veramente riuscito; a rendere la musica più coesa, poi, un massiccio ricorso ad archi sintetizzati, che se da un lato richiamano i quartetti che talvolta usa in concerto Bjork, dall’altro, abbinati alla voce di Tiziana Felle, fatalmente suonano molto pop italiano.
E su questo doppio binario italiano ed estero, il disco riesce a dare le vibrazioni migliori: in ‘Ragazza del 76’, prima di tutto, su un bel testo, con batteria elettronica, tastiera e suoni di archi melò – simili a quelli dell’ultimo disco ‘Amen’ dei Baustelle – o ‘In un Modo Semplice’, singolo di cui è in giro un grazioso videoclip.
Ed ecco dunque che, più che Bjork e Massive Attack, è piuttosto l’italiana Meg un valido termine di paragone, particolarmente il suo ultimo lavoro ‘Psychodelice’ del 2008, che similmente unisce le algide atmosfere nordeuropee, con schietti rimandi alla nostra tradizione nazional popolare.
Difficile trovare qualche punto di reale debolezza, magari l’eccessiva sovraesposizione del canto di Tiziana, che nei singoli episodi funziona, nell’arco di un album appiattisce un po’ il lavoro. Certamente buone, però, le soluzioni d’arrangiamento, quali raddoppi vocali, e controcanti, e degne di considerazione, infine, le trame lunari di synth e piano rhodes, sepolte come avrete capito da massicci strati di voce e melodia per archi, ma in ogni caso apprezzabili, ad esempio nello strumentale ‘Quando Fuori Piove’, in un disco su cui va espresso un giudizio positivo, per un progetto artisticamente già maturo. E se alcune cantanti glitch pop italiane scelgono l’inglese – Denise, ad esempio – i Fabryka tentano una via italiana.
Autore: Fausto Turi