A dispetto del loro nome, i Make Up, erano un gruppo senza trucchi… Il rock del gruppo statunitense, pieno com’era di riferimenti al funk, al garage ed al soul, soleva essere una manna dal cielo per chi era alla ricerca di musica “verace”. Nell’arco di tempo che va dal 1995 sino al duemila, i nostri incanalarono una serie di album quanto mai “sfiziosi”, che gli permisero di crearsi un solido seguito underground. Oltre a meriti squisitamente musicali, gran parte del successo della band fu dovuto alla presenza in formazione del cantante Ian Svenonious, figura dalla incommensurabile forza catalizzatrice, quasi un James Brown bianco, le cui farneticazioni anarcoido-psichedeliche erano un vero spasso (se non mi credete, potete sempre recuperare un’intervista di Freak Out al nostro uomo e le idee vi saranno, forse, più chiare…). Sebbene i loro lavori fossero registrati pressoché in presa diretta, sino ad oggi, in effetti, mancava all’appello un live che ne certificasse l’ottima resa dal vivo. Ecco allora sbucare all’improvviso questo “Untouchable Sound”, testimonianza di un loro concerto in quel di Washington D.C. nel 2000, poco prima che i Make Up rompessero le righe. Coaudivati per l’occasione da un chitarrista aggiunto, Alex Minoff (che poi avrebbe fatto comunella con lo stesso Svenonious nella sua successiva band, i Weird War), il quintetto esemplifica come meglio non potrebbe, la propria spinta propulsiva. “Every Baby Cries The Same”, “They Live By Night”, “Wade In The Water” sono veri inni alla gioia, fatti da chi sapeva come rendere un’esibizione vibrante ed appassionata. Morti i Make Up, viva i Make Up!
Autore: LucaMauro Assante