Peter Gabriel continua a sperimentare. A un anno dall’uscita di i/o, l’iconico artista britannico lancia 50:50, una piattaforma che ridefinisce il valore della creatività visiva, garantendo un riconoscimento – anche economico – a chi traduce la sua musica in immagini. Non è solo un progetto, ma un manifesto per una collaborazione più equa tra musicisti e artisti visivi, con l’obiettivo di cambiare le regole del gioco.
L’idea nasce da un esperimento: in occasione del lancio di i/o, Gabriel ha invitato artisti visivi di tutto il mondo a realizzare videoclip per le tracce dell’album. La risposta è stata travolgente. «Abbiamo ricevuto lavori incredibili, pieni di passione e inventiva» racconta Gabriel. «Era evidente che questa energia meritasse di essere coltivata, non solo celebrata».
A segnare il debutto di 50:50 è un nuovo videoclip per Olive Tree (Bright-Side Mix), realizzato da Oranguerillatan, uno dei vincitori del contest. Il video, creato con il supporto dell’intelligenza artificiale, esplora il legame tra pensieri, immagini e natura. «Nel brano, il protagonista indossa un casco per la scansione cerebrale, che trasforma i suoi pensieri in immagini, rivelando la sua connessione profonda con un ulivo e, più in generale, con il mondo naturale» spiega Gabriel.
L’artista intreccia arte, tecnologia e consapevolezza ambientale, offrendo una riflessione più ampia: «Viviamo immersi in una rete di connessioni più vasta di quanto immaginiamo. Troppo spesso ignoriamo ciò che ci sembra solo rumore, ma in quel rumore si nasconde la chiave per capire il nostro posto nel mondo e il nostro rapporto con la natura. Solo riconoscendoci come parte di un ecosistema potremo sperare di assicurarci un futuro».
Parallelamente, Gabriel continua a sperimentare anche nel suo repertorio: lo scorso anno ha collaborato con Sheryl Crow per una nuova versione di Digging In The Dirt, brano tratto dall’album Us del 1992.
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