How to Dress Well è il curioso nome di battaglia di un cantautore americano, Tom Krell, nato in Colorado, poi vissuto a Berlino per un periodo, e tornato poi in America, dove ha conseguito addirittura un dottorato in filosofia con tesi sul nichilismo.
Eppure, nonostante il nichilismo di cui è esperto, il suo primo album che raccoglie gli EP del primo periodo ha un titolo positivo, Love Remains, rilasciato nel 2010 e subito seguito nel 2011 da Just Once e Total Loss del 2012 fino a What is Heart? del 2014, a seguito del quale per la prima volta cominciano i tour anche in Europa con un discreto successo.
Ora esce, sempre per Domino Records, con un nuovo disco, Care, anche questo dal titolo maliziosamente filosofico.
Nonostante il curriculum da filosofo del nostro buon Krell, va subito detto che l’album è tutto in stile pop, molto leggero e godibile. Anzi, è giusto definirlo un disco semplicemente “delizioso”, introdotto dal singolo Can’t You Tell che subito ti introduce nell’atmosfera pop piena di tastiere archi e classici giri di basso e voce in falsetto tipica di tante boy band. Eppure è solo un’intro al disco, perché il pop di Krell è tutt’altro che infantile e da boy band. E’ suadente, raffinato, delicato, ma non frivolo. E’ fatto di spessore, come dice subito il secondo pezzo, Salt Song, uno dei più complessi e belli del disco, o come dice il primo singolo Lost Youth / Lost You, forse la canzone più bella del disco, o ancora The Ruins, molto intensa e cupa, o I Was Terrible, tremendamente falsettata e sussurrata eppure accompagnata da una batteria elettronica irresistibile, così come i giochi elettronici molto eighties che rincorrono il ritornello continuamente.
How to Dress Well è la prova che il pop non per forza deve essere musica leggera nel senso peggiore del termine. Lo si vede dal modo di cantare di Krell, che è decisamente soul (alla Seal per intenderci) o dalla presenza insistita dei coretti o delle tastiere prevalenti decisamente sulle chitarre: tutto molto codificato e ristretto nel genere, eppure tutto funziona perfettamente, e tutto dà l’impressione di essere lavorato con passione e dedizione, e anche con grande professionalità. Una professionalità raggiunta in sette anni e che ora è un tesoro prezioso per gli amanti del genere.
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autore: Francesco Postiglione