E per festa di compleanno (10 anni) di band e label (Black Candy) una bella ristampa.
Questa la necessaria operazione per riportare alla luce un disco seminale di metà anni duemila, Youth dei Velvet Score. Nel periodo in cui si cominciava a sentire l’esigenza di smaltire un po’ la sbornia da ‘post-rock’ Youth fotografa quel momento forse non magico, forse anche un po’ stanco ma evidentemente significativo nelle vicende della musica alternativa.
Tra i gruppi che allora facevamo fatica a far uscire dalle nostre orecchie c’erano sicuramente i Mogwai, i Piano Magic ed i Calla ma anche i connazionali Giardini di Mirò, Yuppie Flu o i meno conosciuti Endura.
I Velvet Score si incastravano perfettamente in questo scenario spostando il terreno di gioco ancora un po’ più in là, verso ambiti più elettricamente metropolitani e vicini ai Blonde Redhead.
E’ singolare riflettere sul fatto che, a parte il trio dei gemelli Pace, nessuna delle formazioni elencate ha realizzato albums nel 2004, a conferma che è stato un anno di riflessione e di svolta. Oggi il maggior distacco emotivo nell’ascolto di un disco come Youth dovuto alla distanza da quei giorni, permette, da un punto di vista strettamente musicale, una fruizione forse anche più piena ed una attribuizione di valore anche maggiore delle maree soniche della formazione di Sesto Fiorentino.
Quando incisero questo disco dieci anni fa, fuori nevicava molto, forse anche per questo il disco suona così.
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autore: A.Giulio Magliulo