Attirato dallo studio del mondo antico e delle lingue classiche, il cantautore-filologo Valerio Sanzotta cerca di restaurare quell’unione tra poesia e musica che da un bel po’ di tempo se ne erano perse le tracce. Dopo l’esordio “Novecento” di dodici anni fa e “Prometeo liberato” del 2018, prosegue il suo interessante tentativo con “Naked (oltre lo specchio)” : 11 brani partoriti in un anno di lavoro in sinergia col produttore Lorenzo Scrinzi e plasmato in modalità concept-album, incentrato (in gran parte) sul mondo femminile.
Entra in punta di piedi con la mitezza del singolo “Anche tu (song for Nick Drake)” , nella quale albeggia una fine acustica che non rinuncia a piccole pizzicate severe di chitarra. Onore a “It’s Sunday in the mirror” che, da un anno a questa parte, rappresenta (anche in futuro) il grido di denuncia contro violenze e soprusi femminili, ma Valerio non lo banalizza in storia singola ma, bensì, la personalizza in tre vicende di donne che si liberano del ruolo imposto dalla società-maschia: un’iraniana che si ribella alle grinfie paterne, un’italiana che resiste alla violenza del coniuge ed un’altra decisa a cambiar sesso per assecondare la vera natura che sente e, grazie all’apporto vocale di Diana Tejera, il narrato assume spessore ialino.
“Never give up” ruota su versante slow, allestito con grazia pianistica e ugola sussurrante. Dopo la suggestiva coverizzazione di “Good woman” (Cat Power), in “Carla” spuntano rami di folk ponderativo ed immaginifico con germogli biografici, mentre l’ipnotica “Notte#2” si colora di note notturne, nei quali il garbato narrare di Valerio incrocia l’ampia costellazione dei sentimenti comuni, senza spocchia e né presunzione. Invece, l’abrasiva “Solo la neve” ottenebra il mood con incedere dark e persuasivo, in bilico tra l’oscurità dei Cure ed il racconto visionario dei dead-poets.
Si starà pure denudato (oltre lo specchio) ma l’artista capitolino conserva un riflesso di cuore, sempre vigile e cangiante, richiamando l’attenzione su perdite importanti e premature, come quella ascoltata in “Ultimi pensieri su Sarah Kane”, dedicata alla drammaturga britannica che la depressione l’ha condotta al suicidio. Il brivido finale ce lo dona un gigante come Giulio Casale, che recita una poesia del suo grande “fan” Sanzotta “Ho visto tutti gli occhi”, cadenzata con indiscutibile carisma. Infine, la versione vinilica di “Naked”, comprende la bonus-track “Visions of Johanna”, un brano Dylan-iano che, da vent’anni, Valerio prova a decriptarla, subendone sempre il fascinoso contenuto. Insomma, per quanto udito, il Nostro ha carte buone per ampliare i consensi, non solo per un songwriting sensibile ed equilibrato, ma anche per aver calato la carta della rispettosa denuncia su tematiche dure e (purtroppo!) più che mai attuali ,con impegno declamatorio e schietto. Basterà per intravedere un cambiamento? Forse no, ma almeno ci ha provato. Da applausi.
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autore: Max Casali