LP ha raggiunto 3 miliardi di stream, dopo aver pubblicato sei album e tre EP, tra cui Live In Moscow del 2020, Heart to Mouth del 2018, con il singolo Girls Go Wild che è stato la hit radiofonica più trasmessa in Italia del 2019, e Lost On You del 2016, che ha raggiunto la posizione n. 1 in 18 paesi ed è stato certificato Diamante in Francia, oltre che Platino in Italia (4 volte platino), Grecia e Polonia. Ha scritto grandi successi per Rihanna (“Cheers (Drink To That)”), Rita Ora (“Shine Ya Light”), Cher (“Pride”, “Red”), Backstreet Boys (“Love Will Keep You Up All Night”), Leona Lewis (“Fingerprint”), Céline Dion (“Change My Mind”) e Christina Aguilera (“Beautiful People”). LP è diventatə insomma unə tra lə songwriter più amatə a livello internazionale della sua generazione. Con il successo di Lost On You del 2017, una ballata folk che ha conquistato il primo posto in 18 paesi, l’artista di Los Angeles di origini italiane (LP sta infatti per Laura Pergolizzi) ha conquistato un pubblico di oltre 25,7 milioni di ascoltatori mensili, con concerti sold out in oltre 150 città in tutto il mondo.
Eppure, l’obiettivo di LP è molto più modesto e introverso: ”Scrivere canzoni è per me un modo per andare al centro del mio mondo”, spiega LP, “e trovare l’originalità che avevo bisogno di ottenere“. Love Lines, l’attesissimo settimo album in studio dellə songwriter per etichetta BMG, è stato composto dopo aver trascorso un anno e mezzo semplicemente “vivendo e raccogliendo esperienze”, scrivendo canzoni durante le sessioni tra l’isola di Grand Cayman e Palm Springs. L’album contiene dodici brani che offrono uno sguardo profondo e riflessivo sulle esperienze di vita, compresi gli amori, la famiglia e la relazione con se stessə. Per questo disco LP ha lavorato con i collaboratori Ashton Irwin (5 Seconds of Summer), Andrew Berkeley Martin (Palaye Royale) e il produttore-cantautore Matthew Pauling, nominato ai Grammy. C’è poi la chicca, nella versione deluxe, del rifacimento del singolo Wild con la nostra Levante, che canta alcune strofe intenissime in italiano.
Love Lines vede LP riflettere su tutte le relazioni che ha avuto nella sua vita, e su come tutte queste esperienze l’abbiano aiutatə a raggiungere la consapevolezza di sé. “Questa è la mia essenza, è ciò che ho fatto per tutta la mia vita, coltivare, cercare di capire e comprendere“, dice LP, “Anche come essere umano, mi sento come se continuassi a diventare sempre più profondə. Ogni anno sono più me stessə”. Il singolo Golden, per esempio, racconta di come si possano apprezzare le lezioni che si imparano quando perdi un amore. “We are golden / We’re not broken“, canta con la sua voce espressiva, accattivante e morbida allo stesso tempo. Insieme al brano, LP presenta in anteprima il video musicale diretto dal suo collaboratore di lunga data, Stephen Schofield (Taylor Swift, Joshua Bassett), che vede l’artista danzare in una classica villa californiana della metà del secolo scorso al ritmo allegro del brano, ricordando le sue relazioni e i suoi ricordi passati accanto a modelle dorate iper-surreali.
La profondità introspettiva non è però l’unica novità di Love Lines. Spicca in tutte le canzoni, tranne la rilassante salsa latina di Hola, suadente e piacevolissima, una voce ancora più acuta e strillante del solito, che per gli standard di LP è già tanto.
Gli acuti enormi si sentono subito in Wild, ancora incentrata su ritmi disegnati da chitarre, e poi ancora di più in Dayglow. Ma proprio la perfetta melodia pop di Dayglow introduce un’altra novità: il richiamo stilistico agli anni ’80, a quel pop raffinato femminile stile Witney Houston o ancor di più Cindy Lauper. Dayglow ne è la massima rappresentazione, ma la sequenza One like You, Love Song, Big Time e Blow è addirittura didascalica da questo punto di vista: tutte queste canzoni rinunciano allo stile rockeggiante e folkeggiante dei precedenti dischi e si incentrano su basi più synth, e su tastiere, richiamando gli anni ’80 sia per i ritornelli urlati al massimo acuto sia per i cambi di tonalità.
Le soluzioni trovate in questo disco sono molto pop e raffinate, ma la sensazione è che LP abbia però abbandonato spontaneità creativa e originalità compositiva per cercare ritornelli facili su melodie ad effetto. Insomma, se fino ad ora LP ammiccava al rock e al folk, adesso si avvicina a un pop di genere che non la rende certo originale.
Tuttavia, il disco compensa questi difetti grazie al talento unico, e all’arguzia compositiva, anche nei testi: LP considera il songwriting come la vocazione della sua vita, paragonandolo all’arte della commedia. “È mettere qualcuno a proprio agio aiutando la sua mente a lasciarsi andare e a ricevere queste emozioni. A quel punto la canzone parla alla loro anima nel modo che desiderano”.
LP definisce inoltre l’arte di esibirsi come il suo “legame con il mondo”: “Cerco di raggiungere sempre più persone. Di farle sentire bene anche solo per tre minuti di canzone”.
Esuberante come non mai, anche questo settimo disco è denso di questa ansia di raggiungere non il successo, ma il cuore dei fan.
nota informativa: lp si identifica con il genere neutro (they/them)
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