Torniamo a parlare di Australia e lo facciamo con le ultime ristampe pubblicate nella meravigliosa terra dei canguri. Partiamo dalle due appena licenziate da Grown Up Wrong!, entrambe dedicate agli Screaming Tribesmen. Formazione nata a Brisbane e poi di stanza a Sydney, guidata dal cantante/chitarrista Mick Medew e in cui militarono nomi storici dell’Aussie-rock come l’ex Radio Birdman Chris Masuak, l’ex Fun Things Murray Sheperd o il futuro Hoodoo Gurus Mark Kingsmill. “Date With A Vampire” raccoglie in un unico cd l’eccezionale Ep dallo stesso titolo, pubblicato dalla Citadel nel 1985, il mini-LP di un anno dopo, “Top Of The Town”, e una serie di cover da paura eseguite dal vivo e in studio tra l’84 e l’86. Rock’n’roll chitarristico con uno spiccato senso della melodia: la cifra stilistica dei Tribesmen si può racchiudere in questa formula. Che portò come frutti gustosi una serie di brani bellissimi, talvolta più d’impatto (“Date With A Vampire”, “Ice”), altre più melodici come “(I Want To) Mess With You”. Per capire però le radici della band basta ascoltare le cover che facevano dal vivo: da “Two Headed Dog” di Roky Erickson a “See No Evil” dei Television passando per “Baby Let’s Twist” dei Dictators e “Good Times” degli Easybeats.
Finalmente disponibile su Cd anche “Bones + Flowers”, il primo Lp della band di Sydney pubblicato originariamente nel 1987. Un disco che, pur senza raggiungere le vette creative dei primi singoli, trova il perfetto punto di equilibrio tra il lato pop e quello chitarristico del gruppo, regalando una manciata di episodi memorabili (“I’ve Got A Feeling”, la già edita “Igloo”, “Casualty of Love”). Questa interessante ristampa è arricchita da b-side di singoli, demo ed episodi live.
The Screaming Tribesmen – Igloo @ The Espy, Gershwin Room (23rd Sept 2011) from Carbie Warbie on Vimeo.
Sempre in tema di ristampe va segnalata “From The Vault” degli Stems, pubblicata in Italia su vinile dalla Teen Sound. Non è la prima raccolta sulla straordinaria formazione di Perth guidata da Dom Mariani: per la precisione si tratta di una versione ridotta di “Terminal Cool”, uscita anni addietro per Get Hip. Ma, se degli Stems non avete nulla in casa, questa antologia merita l’acquisto per un paio di buone ragioni: per via dell’indiscutibile fascino del vinile, ma soprattutto per una scaletta che mette in fila i primi singoli ed Ep e altri brani più o meno conosciuti, ma sempre straordinari. Una teoria di canzoni dal songwriting eccellente e dal sound caleidoscopico in grado di passare dal garage-punk (“She’s A Monster”, “Tears Me In Two”) al raffinato Sixties pop con tanto di chitarre jingle jangle alla Byrds, in un vortice di melodia ed energia: “Love Will Grow”, “Under Your Mushroom”, “Jumping To Conclusions”, “Don’t Let Me”, “Mr. Misery” sono solo alcuni dei titoli fantastici che ne compongono il programma.
Dalla Citadel di John Needham arriva invece una bella retrospettiva sulla fase meno conosciuta della carriera di Deniz Tek, leggendario chitarrista dei Radio Birdman: gli anni 90 e i primi Duemila. Intitolato laconicamente “Citadel Years”, questo doppio Cd passa in rassegna un periodo prolifico e vissuto su più fronti dal “guitar hero” di Ann Arbour, ma australiano d’adozione. Dal suo Deniz Tek Group ai Dodge Main, side-project che lo vedeva assieme a due altre leggende dell’hi-energy rock’n’roll come Scott Morgan (Sonic’s Rendezvous Band) e Wayne Kramer (MC5), dai Deep Reduction ai Golden Breed. In totale 27 canzoni, tra cui l’inedita “Photo Album”, tratta da un demo del 2002 dei Radio Birdman: un viaggio nella fase centrale della carriera di un musicista che ha dedicato la sua vita al rock’n’roll più sanguigno e senza compromessi.
La Savage Beat!/Shock prosegue la serie di ristampe dedicate agli Hitmen con “Dancing Time ’78-‘79”, doppio Cd che raccoglie la bellezza di 53 canzoni che arrivano direttamente dal primissimo periodo della formazione capitanata da Johnny Kannis, tra inediti in studio e memorabili episodi live. Impossibile in questa sede ricostruire le molteplici line-up della band che vide passare tra le sue fila il meglio della scena underground di Sydney. Vi rimandiamo all’ottimo libretto allegato, con dettagliate note esplicative, e soprattutto – come si suol dire – lasciamo che sia la musica a parlare. Qui dentro trovate la fotografia della prima fase degli Hitmen: il primo demo registrato ai leggendari studi Trafalgar nel 1978, varie registrazioni live effettuate tra il ‘78 e il ’79 con un set di brani originali e cover pazzesche (dai Sonics agli MC5 passando per i Flamin’ Groovies). Tra le chicche il primo singolo solista di Johnny Kannis, “King Of The Surf”, contenente oltre all’eponima cover dei Trashmen, anche una versione di “Pushin’ Too Hard” dei Seeds e “Under The Boardwalk” dei Drifters. Ma è tutto il disco a brillare per la sua vitale formula rock’n’roll: la prima versione degli Hitmen era fondamentalmente una party-band in cui entravano e uscivano amici legati, in un modo o all’altro, al giro dei Radio Birdman che si divertivano a suonare assieme in sala prove e dal vivo. La formula sonora era quella di un rock’n’roll dinamico, diretto e ad alto tasso ludico, come dimostrano le canzoni che troviamo qui raccolte. Personalmente è questa la versione degli Hitmen che preferisco, quella più legata a un concetto di r’n’r minimale e d’impatto. Più avanti, con line-up differenti e un sound decisamente più hard, il gruppo di Johnny Kannis sarà artefice di due album importanti (“The Hitmen” e “It Is What It Is”) che contengono diversi brani memorabili. Ma è in questi solchi che si trova il meglio degli Hitmen. Provare per credere.
Autore: Roberto Calabrò
www.myspace.com/screamingtribesmen – www.thestems.com.au – deniztek.com – www.hitmendtk.com